giovedì 7 febbraio 2013

L'Umbria rischia di scivolare a Sud

Editoriale Radio Onda Libera del 7 febbraio 2013

Le famiglie umbre sono più povere. I redditi, con la crisi, hanno perso terreno rispetto a quelli del Centro Italia mentre le zone del Nord rimangono sempre molto lontane. E’ questo uno dei dati che emerge dal report dell’Istat sul reddito disponibile delle famiglie italiane dal 1995 al 2011, anno in cui il reddito di ogni umbro è a quota 17.885 euro, in calo del 2,5% rispetto al 2008 (18.344 euro). 
Solo Lombardia, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna fanno "meglio", mentre la media delle regioni centrali si ferma a un calo dell’1,3%. Insomma la classifica dei redditi pro capite vede l’Umbria prima tra le regioni del Centro Sud o, ribaltando la prospettiva, l’ultima del Centro Nord: lontana dai quasi 23mila euro della provincia di Bolzano, dai 21.590 dell’Emilia così come dai 12.522 del fanalino di coda Campania.
Questo per dire che i parametri dell'Umbria, se non si inverte seriamente la marcia, se non si cambia la tendenza, si ancoreranno sempre di più al Mezzogiorno e uscire dalla crisi sarà più difficile.
Di solito i numeri e le statistiche servono da supporto per elaborare strategie e programmare interventi per migliorare le condizioni di una comunità. Se vengono ignorati e quindi ci si rinchiude in se stessi senza sforzarsi di essere lungimiranti, allora vuol dire che ci governa ha sbagliato mestiere. E purtroppo, prima di accorgersene, i danni potrebbero essere veramente tanti. E tutti a scapito dei cittadini.

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