La violenza in genere va sempre condannata, compresa e a
maggior ragione quella sulle donne. E ben venga se in un programma popolare come
il Festival di Sanremo se ne parla con toni forti. Lo ha fatto la Littizzetto che ha quasi urlato per
ricordare gli abusi, i femminicidi, i soprusi che si consumano all'interno
delle mura domestiche. Anzi all'inizio, quando la musica si e' fermata,
sembrava un monologo scherzoso, il suo, sulla coppia e sulle relazioni in
generale ma presto si e' trasformato in un j'accuse potentissimo sulla violenza
domestica.
Ieri era il giorno
dell'One Billion Rising, tutte le donne del mondo hanno danzato contro le
prevaricazioni di genere, uomini che si credono forti e non lo sono. E la
performance e' arrivata a Sanremo con la Littizzetto che ha condotto le danze
sul palcoscenico dell'Ariston.
Ora al di la' del tema, su cui a parole siamo tutti
d'accordo, la verità e' che oltre a registrare dati e percentuali di casi di
violenze, l'importante e' continuare sulla strada della sensibilizzazione, far
capire alle donne che certi comportamenti di abusi non vanno sopportati, ma
vanno denunciati. Solo in questo modo e' possibile interrompere la spirale di
violenza che può portare alla morte.
A parte la sensibilizzazione, va parallelamente
attuata anche una forte e incisiva politica di prevenzione rivolta alle giovani
generazioni, una politica culturale e di educazione che faccia capire che la
violenza non e' amore, che la violenza fa male all'amore, fa male alla pace in
genere.
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