giovedì 21 febbraio 2013

Tanto di cappello a Giannino

Editoriale Radio Onda Libera del 21 febbraio 2013

Un fatto insolito in politica. Oscar Giannino si e' dimesso da leader del movimento Fare per fermare il declino. Perché avrebbe detto delle bugie sul suo curriculum. A proposito di un master a Chicago e sui suoi titoli di studio. Giannino ha applicato a se stesso la regola del "chi sbaglia paga". Quindi dimissioni irrevocabili arrivate dopo le scuse per la stupidaggine commessa e dopo la promessa di rifiutare l'eventuale seggio in Parlamento. 

Allora, qualche considerazione in merito va fatta. Prima di tutto va detto che gli errori, anche in buona fede, vanno sempre riconosciuti. E' una questione di coerenza e onesta' intellettuale. E quello di Giannino e' uno sbaglio, come ha ammesso lui stesso. Poi, e in questo sta la diversità, Giannino ha applicato a se stesso il criterio invocato per i politici in generale. E quindi ha mollato. E oggi come oggi una scelta del genere nel nostro Paese e' un'eccezione, una cosa rara.
Ora, di fronte a tanti scandali, a tante ruberie, a tante nefandezze ben più gravi, dalle case comprate e occupate a insaputa, da un Parlamento che si occupa della finta nipote di Mubarack, dai soldi pubblici spesi in ostriche e nutella, scandalizzarsi per un curriculum taroccato e' esagerato, a nostro avviso, fermo restando che e' sempre un fatto grave mentire agli elettori, quindi tanto di cappello a Giannino. Poi, sicuramente e' sospetto che la denuncia sul master sia arrivata a cinque giorni dal voto. E sia arrivata da un cofondatore del partito. Pare una polpetta avvelenata cucinata ad arte. Per indebolire un candidato che da' fastidio. 
In conclusione, la nota di colore su questa vicenda l'ha firmata il capolista umbro alla Camera Guarducci che da ieri sta girando per Perugia con la laurea incorniciata.

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