martedì 2 dicembre 2014

Lotta per le poltrone e problemi veri

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 dicembre 2014

Ci stiamo immergendo in clima di campagna elettorale per le prossime regionali. Il Pd ha dato ufficialmente il via libera alla ricandidatura a presidente della Regione a Catiuscia Marini. Quindi niente primarie, nonostante un comitato le chiedesse, soprattutto per mancanza di candidati, di sfidanti. Ora dentro al partito comincerà la battaglia per un posto in lista. Dalle parti del centrodestra la situazione è molto più confusa, incasinata.
Da mesi e mesi c'è in campo l'autocandidatura di Claudio Ricci, sindaco di Assisi, appoggiato da qualche lista civica e dal Nuovo Centrodestra di Alfano. Il resto della coalizione non lo sostiene, o meglio, pezzi di partito come Forza Italia e Fratelli d'Italia lo sostengono, ma altri lo avversano addirittura. La novità dell'ultim'ora è che Ricci, dopo aver rifiutato di confrontarsi con le primarie, ha cambiato idea e a sorpresa ha deciso di accettarle. Ha capito forse di essere finito in un angolo e solo non sottraendosi alle primarie potrebbe avere una chance per diventare candidato del centrodestra, l'unico candidato qualora ovviamente le vincesse. L'apertura di Ricci ha scatenato i primi commenti, come quello di Maurizio Ronconi dell'Udc che ha risposto a Quagliariello del Nuovo Centrodestra, che ha proposto il sindaco di Assisi, dicendo che qui si decide da soli senza diktat da Roma e non si vuole passare da una destra berlusconiana a un centro di berluschini. Oggi pomeriggio arriverà la risposta da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord, che hanno convocato una conferenza stampa.
Comunque una volta decisi i candidati a presidente, l'attenzione si sposterà sui posti in lista, sui candidati a consiglieri e considerato che questi sono stati ridotti da 30 a 20 si prevede una bella lotta. Del resto, una poltrona da consigliere regionale non è insignificante con i tempi che corrono, con lo stipendio che si percepisce e soprattutto con la scarsa produttività che si fa.
La politica, insomma, continua a d appassionare coloro che ambiscono ad avere una poltrona e a non interessare più la gente comune, i cittadini che hanno a che fare ogni giorno con i problemi concreti come il lavoro, le tasse e il futuro dei figli. Basti ricordare il forte tasso di astensionismo registrato alle elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria, un record mai eguagliato nel nostro Paese, che testimonia il profondo distacco tra la politica e la società, registrando una crisi senza precedenti della rappresentanza.
Tutto ciò, a nostro avviso, è più che comprensibile dal momento che la gente ha problemi seri, dicevamo, con cui confrontarsi e non ne può più di sentire chiacchiere e discorsi sui massimi sistemi.

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