mercoledì 17 dicembre 2014

Contro la corruzione servono i fatti

Editoriale Radio Onda Libera del 12 dicembre 2014

La corruzione dilaga, le inchieste di oggi sembrano peggio di quelle di vent'anni fa, all'epoca di Mani pulite. Una percezione, questa, suffragata dai fatti e anche dalle parole del premier, come quelle scritte ieri, testuali: "Su cinquantamila carcerati, solo 257 per corruzione. Non è serio. Non basta lo sdegno, servono regole più dure". Su Twitter il presidente del consiglio Renzi è tornato a promettere il pugno duro sulla corruzione dopo le vicende di "Mafia capitale". Le misure saranno discusse nel consiglio dei ministri convocato per oggi pomeriggio. Staremo a vedere.

Qualche considerazione vogliamo però farla nel merito. Innanzitutto siamo d'accordo con l'Associazione nazionale magistrati, che chiede al governo interventi forti e soprattutto chiede concretezza: si passi dalla retorica ai fatti, basta con i proclami e gli annunci e passiamo a fare qualcosa, delle riforme per esempio che cambino la faccia del Paese. Sul tema della corruzione ricordiamo che già in tre occasioni il presidente Renzi ha promesso regole più dure e precisamente a maggio scorso, quando esplose lo scandalo delle tangenti all'Expo di Milano, due mesi dopo quando partì l'inchiesta sul Mose di Venezia e ora con "Mafia capitale". Insomma, non è possibile che a ogni caso di corruzione che coinvolge pezzi delle istituzioni, chi ha il dovere di difenderle promette interventi e poi passano i mesi e non succede niente.
E' vero che non si può cambiare in poco tempo, ma le condizioni in cui stiamo, sprofondati in una crisi senza precedenti, non ci permettono di temporeggiare. Quello che sta emergendo in questi giorni è uno scandalo di proporzioni gigantesche, uno scandalo che coinvolge la criminalità organizzata e la pubblica amministrazione, con affari milionari realizzati con il denaro pubblico. Una vergogna, che mina ancora di più la credibilità della politica, che si abbassa a compiere illeciti sulla pelle dei più deboli come gli immigrati e i rom.
Oggi pomeriggio il consiglio dei ministri dovrebbe dare una volta per tutte risposte serie e concrete. La corruzione va estirpata a tutti i livelli perché è una piaga che umilia, mortifica le persone per bene e altera qualsiasi rapporto economico basato sull'onestà. Il premier Renzi ha una grande responsabiltà, a nostro avviso: quella di far capire alla gente che può esistere un certo modo di fare politica, che non è quello delle mazzette e dei favori, dei furti di soldi pubblici e degli appalti truccati. A questo punto, o la politica si riabilita o le urne saranno sempre più deserte perché una politica non credibile, che non pensa agli interessi generali, è una politica che allontana i cittadini.

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