mercoledì 17 dicembre 2014

Promesse da marinaio:
la legge è in alto mare

Il punto del direttore del 14 dicembre 2014

Le promesse dei politici sono promesse da marinaio. Nel senso che a farle si fa in fretta, tanto le parole non costano, ad attuarle poi c’è sempre tempo, tanto manco i rinvii hanno un prezzo.
Il tema del giorno è la legge elettorale. Solo in questo anno che sta finendo sono state sbandierate tre o quattro scadenze. Entro giugno sarà approvata, poi entro settembre, poi entro novembre e l'ultima è entro dicembre. Ma c’è anche entro gennaio. Le perplessità sul rispetto dei termini sono tante ma la speranza è sempre l’ultima a morire e con essa la fiducia che i nostri politici si rendano conto di aver quasi esaurito il loro bonus con la credibilità.
Comunque le chiacchiere stanno sempre a zero e purtroppo anche i fatti. Perché nonostante le riunioni, le direzioni, le commissioni la nuova legge elettorale è di là da venire. Anzi, quella partorita dalla maggioranza è stata addirittura bocciata dal politologo Roberto D'Alimonte che avrebbe consigliato ai nostri legiferatori di cambiare qualcosa della vecchia e non sperticarsi in nuove produzioni normative. Beh, se dopo quattro anni e mezzo di legislatura i risultati sono questi la commissione si dovrebbe porre qualche interrogativo.
Intanto i nodi della bozza sono sempre gli stessi, e cioè l’abolizione del listino (il famoso porcellum umbro), l’introduzione del collegio unico (e qui i mal di pancia sono evidenti soprattutto dal sud della regione), la preferenza di genere (su questo argomento per non sembrare arretrati non ci si sbilancia troppo anche se più di qualcuno la ritiene una cavolata) e soprattutto il premio di maggioranza, cioè quel regalo dato a chi vince che consiste nell'aggiudicarsi il 60 per cento dei seggi in consiglio regionale.
Ma sul quantum della soglia si sono innescate le saette dell’incostituzionalità ed era prevedibile, anche senza essere giuristi ma solo persone di buon senso, che non si poteva lasciare aperto un margine indefinito a segnare lo spartiacque della vittoria.
La discussione in merito a questo punto riguarda da mesi l'Italicum, la legge elettorale nazionale, e invece non ha sfiorato più di tanto l’umbrellum o meglio quella maggioranza che per esempio di secondo turno non ne vuole sentire parlare manco per scherzo.
Ora che succede? Il Pd, azionista della maggioranza, proverà a elaborare un’altra proposta che aveva avuto anche il placet della direzione e della segreteria del partito o aggiustare la precedente con qualche emendamento?
Le malelingue parlano di una volontà sotterranea di ingarbugliarsi al punto tale da andare a votare con la vecchia legge elettorale, eliminando per pudore soltanto il listino, quella sorta di zona franca dove sistemare una sorta di nominati.
Ma forse sono soltanto illazioni per intorbidire il clima alla vigilia di una campagna elettorale che si prospetta lunga, molto lunga, soprattutto se si andrà verso l'election day a maggio.
Una chance in più lo spostamento del voto di due mesi, la legislatura scade a marzo, per darsi delle nuove e speriamo condivise regole.
Magari mettendosi a lavorare da subito, altrimenti i giochi come pure gli impegni non mantenuti saranno svelati nella loro integrità. E quindi probabilmente la strada più percorribile è quella di emendare la vecchia legge, nell’auspicio che non venga partorito un pastrocchio o un mostro giuridico.
In conclusione e spostando l'attenzione sugli altri poli, da segnalare due novità.
La prima riguarda il Movimento 5 Stelle e la decisione dei grillini di individuare entro oggi, sempre attraverso l'on line, i candidati a consiglieri regionali ed entro la fine del mese il candidato a presidente della Regione.
La seconda interessa il centrodestra che, unico in Italia, ha deciso di ricorrere alle primarie per la scelta del ruolo apicale, quello dello sfidante della presidente uscente Catiuscia Marini.
Lo schieramento in fase di composizione, vista la discesa in campo da mesi del sindaco di Assisi Claudio Ricci, si vedrà domani e attorno a un tavolo proverà a parlarsi per decidere modalità e criteri di svolgimento delle primarie.
Se qualcuno vuole scommettere, vale la pena farlo sui grillini che alla fine i candidati con il loro modus operandi li troveranno, perché nel centrodestra l'andazzo pare quello di dire sì alle primarie nella speranza però che qualcuno butti all'aria il tavolo.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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