mercoledì 17 dicembre 2014

Ast verso il sì, ora c'è il polo chimico

Editoriale Radio Onda Libera del 17 dicembre 2014

Alla Tk-Ast è in corso il referendum per votare l'accordo siglato il 3 dicembre scorso, il risultato si conoscerà stasera. Tra poche ore, cioè, sapremo il parere dei lavoratori delle Acciarierie sull'intesa siglata da azienda, sindacati e ministero dopo cinque mesi di proteste, scioperi, manifestazioni e tensioni per il piano industriale della multinazionale tedesca che aveva deciso oltre cinquecento esuberi e lo spegnimento di uno dei due forni, quindi la riduzione della produzione.
Dal voto che si sta svolgendo in azienda emerge un dato singolare, e cioè  che l'organico di Terni è sceso sotto le 2.400 unità, in pratica una riduzione di quasi 600 persone grazie alla politica degli incentivi praticata dal management.  Comunque il referendum sull’accordo del 3 dicembre per Ast si avvia verso un risultato che appare scontato: la maggioranza dei lavoratori appare intenzionata ad approvare quanto contenuto in quell’intesa, dandole così il via libera ufficiale.
E se per l'acciaio le cose si stanno in un certo senso sistemando, per la chimica continua il calvario. I sindacati del settore sono usciti allo scoperto con accuse alla Regione e al governo per la latitanza nelle tante vertenze aperte. Senza mezzi termini i sindacati si dichiarano contenti per l'accordo sull'Ast, ma pretendono pari dignità da parte di chi governa che in questi quattro anni e mezzo sono arrivate solo promesse e niente fatti. Le bordate più pesanti vengono lanciate contro la Regione, accusata di aver costituito una cabina di regia che ha tagliato fuori i sindacati e soprattutto non ha prodotto niente di buono per i lavoratori.
Ma i sindacalisti ne hanno anche per il governo: "Siamo certi che se a Roma si fosse messo in campo un impegno solo parzialmente simile a quello dedicato all’Ast – dicono – la questione relativa al polo chimico sarebbe arrivata già da tempo ad una soluzione dignitosa. Siamo bel lieti che l’accordo per le acciaierie sia arrivato, ma adesso chiediamo finalmente una pari dignità anche per i lavoratori del nostro settore".
Questa la rappresentazione dei fatti. Ora non vorremmo pensare che di qui a poco esploda un'altra grande protesta, quella del polo chimico. Chi ha il dovere di intervenire lo faccia, chi promette mari e monti faccia un esame di coscienza. Insomma la politica in primis, e quindi le istituzioni, non compiano gli stessi errori con l'Ast; stiano attenti e vigilino sulle nostre aziende, che sono la ricchezza della nostra regione.


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