mercoledì 31 dicembre 2014

Lavoro vero e politica seria nel 2015

Editoriale Radio Onda Libera del 31 dicembre 2014

Chiudiamo l'anno con una notizia di economia buona a metà. E cioè che ci sono secondo l'Istat segnali positivi per la domanda interna con uno stop alla recessione, ma purtroppo il tasso di disoccupazione non scenderà perché le condizioni del mercato del lavoro restano complesse e difficili.
Proprio il lavoro è stata l'emergenza di questo 2014 agli sgoccioli, in Italia e anche nella nostra regione. La mancanza di lavoro con le sue oltre 170 vertenze di aziende in crisi nella sola Umbria e la vicenda dell'Ast che dopo cinque mesi di proteste e scioperi si è chiusa con un accordo che ha portato alla riduzione dell'organico.
Comunque guardiamo avanti, alle prospettive, al nuovo anno che verrà. E se l'Istat apre uno spiraglio sull'andamento dell'economia del Paese, sostenendo che la recessione dovrebbe arrestarsi, noi vogliamo crederci e tifiamo per questa previsione. Anche se a preoccupare è il fatto che, nonostante questo, la situazione del lavoro rimane in una fase di stagnazione, alla crescita non corrisponde l'aumento dell'occupazione. Inutile snocciolare cifre e percentuali, il mercato sembra fermo e la condizione peggiore la vivono i giovani e gli ultracinquantenni che faticano il doppio, se non il triplo, per rientrare in qualche attività produttiva.
Insistiamo sulla voce economia perché il lavoro è il primo grande problema, la prima grande urgenza dei cittadini, delle famiglie, dei giovani. Affinché l'economia riprenda a marciare c'è bisogno anche di una classe dirigente all'altezza, a cominciare da una classe politica che dia risposte agli imprenditori e le dia in tempi rapidi perché di tempo non ce n'è più tanto, che sburocratizzi la macchina pubblica, che faccia una vera operazione di tagli della spesa pubblica, che alleggerisca le società pubbliche e gli organismi che generano solo poltrone e indennità, che riduca, sempre se abolisca, vitalizi e privilegi, che istituisca una pressione fiscale più equa. Insomma da questo 2015 che sta per entrare ci aspettiamo tante cose belle, ci aspettiamo che il Paese diventi normale, dove imperi il criterio del merito in tutti i campi. Perché solo mettendo le persone giuste e capaci al posto giusto, anche in politica, il mondo potrà funzionare meglio. Con questo auspicio, rivolgiamo i nostri più sentiti auguri a tutti.


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