lunedì 29 dicembre 2014

Tasse e bonus, la beffa è servita

Editoriale Radio Onda Libera del 29 dicembre 2014

Per tasse e tariffe, anche quest'anno ci sono stati gli aumenti. Come ogni anno, all'insegna della tradizione. A fine dicembre di solito si fanno i bilanci nei vari settori. Anche per quanto riguarda il portafogli, e scopriamo che il 2014 ci lascia una bella lista di rincari sulle bollette di rifiuti, acqua, trasporti. L'elenco degli aumenti tariffari è lungo e tale, nel 2014, da aver inciso sulle tasche degli italiani per 324 euro in più rispetto allo scorso anno. A fare i conti è stato il Codacons che, tolta qualche piccola eccezione come quella dell’assicurazione auto, ha rilevato aumenti generalizzati in quasi tutti i settori, nazionali e locali.
Il 2015, però, potrebbe non essere migliore visto che un’altra associazione di consumatori, la Federconsumatori, prevede rincari complessivi, tra prezzi e tariffe per 677 euro. Dietro l'angolo ci sono anche le richieste di aumento dei pedaggi autostradali che le società concessionarie avrebbero richiesto a partire da gennaio.

Ma gli italiani, dicevamo, hanno già messo mano in modo più pesante al portafogli nell’anno che si sta chiudendo. Per le autostrade la spesa è aumentata di 16 euro, con un rincaro cioè del 4,5%. Del 2,9% è stato l’incremento per i trasporti (+89 euro), del 15% per i rifiuti (+44 euro), del 6% per l’acqua (+38 euro), del +5,2% per la sanità (+54 euro). Anche mense e rette scolastiche, ha calcolato l’associazione dei consumatori, hanno comportato un maggior esborso per le famiglie (+48 euro su base annua), mentre il settore energetico ha fatto registrare tariffe in calo grazie soprattutto alle minori tensioni nei prezzi dei prodotti petroliferi, che hanno contenuto fortemente le bollette rispetto all’anno precedente. Le tariffe sono quindi diminuite per il gas (-6%, -84 euro) e sono rimaste stabili per la luce. Nel settore bancario le spese sono aumentate di 28 euro, ma nella Rc auto, comparto tradizionalmente a rischio, sono calate di 8 euro. Per i professionisti si sono avuti aumenti per 99 euro rispetto al 2013, e per l’istruzione +48 euro.
Questo la classifica dei segni più e meno. Ma la situazione rischia di essere arrivata al punto tale da non essere più sopportata dai cittadini. E mentre pensiamo a questa lunga sfilza di rincari ci viene in mente il bonus di 80 euro che il governo Renzi ha elargito a una categoria di contribuenti. E ci sembra una pagliacciata ancora più evidente. Perché non puoi dare qualcosa con la mano destra e togliere il doppio, il triplo con la mano sinistra. Forse i cittadini gradirebbero non essere presi in giro. E questo vale anche per le tasse: inutile parlare di riduzione di una tassa e poi prevederne l'aumento di un'altra. La gente mette mano alle tasche volentieri quando e se in cambio ci sono servizi efficienti e rapidi, quando se si cerca lavoro si trova, quando la burocrazia dà risposte e non silenzi. Quando invece oltre a super tartassati dall'altra parte non c'è nulla, anzi c'è il vuoto assoluto, allora qualcosa non funziona, il rapporto tra Stato e cittadini si è interrotto e con esso la fiducia e la credibilità.

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