sabato 27 dicembre 2014

Tra notizie serie e buffe
anche gli effetti speciali

Il punto del direttore del 21 dicembre 2014
 
Ci sono notizie serie e notizie buffe. Rientra nella prima categoria quella targata Confindustria che nell’assemblea annuale ha lanciato un’iniezione di ottimismo sostenendo che la ripresa è vicina, che si intravede la luce in fondo al tunnel della crisi. Appartiene allo stesso genere quella che ha conquistato i titoli relativamente alla clamorosa protesta dei dipendenti delle Province preoccupati per il posto di lavoro.
A proposito della visione degli industriali umbri siamo più fiduciosi che realisti, nel senso che vogliamo crederci in un futuro più roseo ma non vorremmo però coltivare illusioni.
Per quanto riguarda l’iniziativa dei provinciali che hanno occupato palazzi e messo in scena manifestazioni di nervosismo collettivo, condividiamo la loro ansia ma non giustifichiamo una forma così eclatante di dissenso occupando istituzioni e pensando che il problema si possa risolvere a Perugia.
In merito alle notizie del secondo tipo, va iscritto a pieno titolo il centrodestra. Che in questi giorni sembra una giostra. E’ questa l’immagine più azzeccata per fotografare lo stato dell’arte in uno schieramento che dovrebbe ambire a governare l’Umbria e invece si trastulla nel dilemma primarie sì, primarie no, primarie forse.
Per non perdere la bussola bisogna fare il punto. Allora, prima riunione del tavolo per le primarie che, annuncio storico, si faranno per scegliere il candidato a presidente della Regione.
Un po’ di melina e i partecipanti alla riunione si congedano dopo un “annusamento” delle reciproche condizioni. Quindi l’aggiornamento a dopo le feste. Il candidato Claudio Ricci che da oltre un anno si atteggia a sfidante della governatrice uscente va in bambola e affidandosi al mini tablet fa sapere a tutto il mondo, virtuale e non, che lui non ha più alcuna intenzione di fare le primarie. Ma come, prima aveva accettato, mandando anche i suoi emissari al tavolo della coalizione e ora ingrana un’altra volta la retromarcia?
L’imbarazzo che ne è derivato è stato immenso, soprattutto per chi ci ha messo la faccia sia nelle conferenze che davanti alle telecamere. E allora la strategia è stata quella di dire che le primarie si faranno comunque. Anche senza candidato? Beh, sembra di stare su Scherzi a parte. E il protagonista assoluto è proprio il sindaco Ricci che pare divertirsi a dire un giorno una cosa e l'esatto contrario il giorno dopo, disorientando i suoi sostenitori che non riescono a braccarlo, a fargli seguire un percorso lineare.
La settimana è iniziata con la trasferta romana del sindaco che di questi tempi frequenta con assiduità i palazzi della politica della capitale nella speranza di ottenere l’appoggio dei partiti nazionali come la Lega, bypassando i vertici locali. Un modo di fare che non risulta tanto gradito ma Ricci non sente ragioni e va avanti dritto come un treno in questi abboccamenti.
Peccato che per il resto il suo tragitto compie dei zig zag mostruosi. Inutile che propugni il cambiamento e assicuri ai suoi ospiti dell’ennesima convention che lui dirà dei sì e dei no, che lui parlerà chiaro. Ci piacerebbe sapere, una volta per tutte, anche per porre fine a questa manfrina, se le primarie le vorrà fare oppure no. Così, tanto per mettere una parola fine. In politica le zone di confine non sempre pagano, così come non pagano i cambi di casacca, i trasformismi, lo stare con un piede in due scarpe. La scelta tra il bianco e il nero è questione di serietà e credibilità e Dio solo sa quanto in politica ci sia bisogno di posizioni non ambigue, non grigie. Poi, per carità, ognuno è libero di cambiare idea. Ma non dieci volte nell'arco di un mese. Perché altrimenti pare di stare su una giostra che gira, gira e gira, pensando che non si fermerà mai. Invece prima o poi arriverà l’ultimo giro, quello che prevede di scendere e di poggiare i piedi per terra. E allora potrebbero essere guai.
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