giovedì 4 dicembre 2014

Operai d'acciao, la lotta ha pagato

Editoriale Radio Onda Libera del 4 dicembre 2014

Finalmente è arrivata la fumata bianca sull'Ast di Terni nell'incontro al ministero dello Sviluppo economico a Roma. Tutte le parti hanno firmato l'accordo; governo, azienda e sindacati hanno dunque siglato l'intesa dopo una serie infinita di incontri, dopo cinque mesi di trattative, dopo cinque mesi di trepidazioni, tra scioperi, iniziative di protesta e preoccupazioni. Secondo le prime informazioni, l'accordo non prevede licenziamenti visto che i 290 esuberi sono stati raggiunti con esodi volontari, cioè i lavoratori hanno accettato il bonus degli ottantamila euro offerto dall'azienda.
L’accordo prevede (per grandi linee, perché i dettagli si conosceranno più tardi) un piano di rilancio e sviluppo e ristrutturazione su 4 anni che si pone l’obiettivo di garantire almeno un milione di tonnellate di fuso attraverso il mantenimento dei due forni, un piano investimenti, una politica commerciale adeguata, la tutela dei contratti a tempo determinato e degli apprendisti, un integrativo, un percorso per garantire la tutela anche dei lavoratori delle ditte terze. Gli esuberi – almeno per quanto riguarda la componente operaia – sono stati completamente coperti con le uscite volontarie incentivate; la cassa integrazione – per due anni e per un massimo di 400 addetti – sarà ordinaria e non straordinaria.
Insomma si chiude una vertenza in cui non sono mancati forti momenti di tensione, dalle manganellate ai lavoratori durante una manifestazione a Roma, al blocco dell'autostrada del Sole all'altezza di Orte, fino allo sciopero a oltranza e al blitz notturno dell'amministratore delegato Morselli in azienda per incontrare i lavoratori.
Ora l'accordo, finalmente una buona notizia per le tante famiglie coinvolte nella vicenda dell'acciaieria ternana. Ricordiamo sempre che l'Ast è la prima azienda del territorio regionale e contribuisce da sola al venti per cento del prodotto interno lordo dell'Umbria.
Nella giornata di oggi è previsto il voto dei lavoratori in assemblea e subito dopo il referendum. Ha espresso "soddisfazione" anche il premier Renzi durante il question time e ha ricordato la centralità dell'impresa siderurgica. Messaggi sono arrivati anche dalle istituzioni regionali e da tutti i politici di tutti gli schieramenti e di tutti i livelli. E su questo, sulla soddisfazione del risultato, siamo tutti d'accordo, in primis per i lavoratori dell'Ast e per le loro famiglie. Oggi finalmente si tira un sospiro di sollievo dopo i tantissimi momenti di tensione, rabbia e paura. Ma da domani o dopodomani sarà il caso di aprire una riflessione sul tema della politica industriale nella nostra regione, sul futuro dell'economia in Umbria, sulle scelte da fare. Non si può stare con le mani in mano mentre in mondo cambia radicalmente e velocemente.


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