martedì 30 dicembre 2014

Prima di tutto viene la poltrona

Editoriale Radio Onda Libera del 30 dicembre 2014

E' tempo di bilanci, a dicembre è consuetudine, anche per la politica. Lo ha fatto Renzi rivendicando le cose fatte dal suo governo, lo ha fatto il presidente del consiglio regionale dell'Umbria Brega, che ha tirato anche un po' il resoconto del quinquennio visto che tra pochi mesi, a maggio, si andrà alle elezioni regionali.
Allora vediamo cosa è accaduto a casa nostra e quali sono le questioni sospese.

La prima di tutte è la legge elettorale, che i partiti non riescono ad approvare perché non trovano l'accordo sui punti cruciali per favorire la loro sopravvivenza. E quindi per l'ennesima volta si è fissata una scadenza: approvare le nuove regole entro la metà di febbraio, entro San Valentino. Ma la strada è ancora irta di ostacoli. Se ne è avuta una dimostrazione ieri durante la conferenza di fine anno dell'ufficio di presidenza durante la quale si sono succeduti diversi battibecchi.
Allora facciamo un rapido riassunto. Il testo elaborato dalla commissione è stato criticato dai costituzionalisti e pare che da Roma sia arrivato direttamente un nuovo testo che ripropone la vecchia legge elettorale con i correttivi, e cioè l'abolizione del listino, la doppia preferenza di genere, il collegio unico regionale. E su questo il presidente Brega si è rammaricato che con molta probabilità la legge sarà approvata con una risicata maggioranza.
In merito a questi due aspetti vogliamo dire la nostra. Allora, possibile che in cinque anni i nostri magnifici consiglieri regionali non siano stati capaci di fare una legge elettorale? E quando ne hanno partorita una bozza questa è stata giudicata incostituzionale. Il tempo non è mancato, ciò che è mancato è stata la volontà di fare le cose.
Il secondo aspetto è con quanti voti passerà il nuovo testo. Beh, senza ipocrisia dobbiamo anche sapere cosa c'è dietro. E dietro c'è sempre e soltanto una questione di potere e se volete di poltrone. Per esempio, il collegio unico è avversato da chi pensa di non avere molte chances di essere eletto e quindi si batte per più collegi. In una regione come questa, che rischia di essere spezzettata o comunque accorpata, perché il peso delle Regioni non si regge più, possibile che c'è chi continua a pensare a creare più organismi, a frammentare perfino i bacini elettorali?
Onestamente non è un granché questo tipo di politica, la sola consolazione è che dalla prossima legislatura i consiglieri regionali in Umbria saranno dieci in meno, passando da 30 a 20. Dieci poltrone in meno, dieci stipendi in meno.


Nessun commento:

Posta un commento