mercoledì 17 dicembre 2014

In fondo al tunnel una luce lontana

Editoriale Radio Onda Libera del 16 dicembre 2014

Secondo la Confindustria umbra la svolta è vicina, la luce in fondo al tunnel si intravede. Ma i tempi non saranno brevi, c'è bisogno di accordi seri tra le diverse componenti. Il presidente regionale degli industriali, Cesaretti, all'assemblea annuale al Lyrick vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, nonostante le indagini negative di Bankitalia e Unioncamere. Qualche segnale arriva dalla fiducia delle imprese manifatturiere, che hanno avuto nell'ultimo mese un aumento nella produzione, e perfino dal settore delle costruzioni, come dal terziario e dalle esportazioni.
Nella sua relazione il capo degli industriali è partito dalla vertenza Ast e dalla sua conclusione per usare parole di rilancio e di sollievo, ricordando l'importanza delle acciaierie nella nostra regione. Ma la crisi ha prodotto danni ingenti, in termini di perdite di posti di lavoro, di cali di fatturato e di utili. E secondo Cesaretti i tempi saranno lunghi per rimuovere le macerie ma per farlo bisogna cambiare passo, che consiste nel riuscire ad esprimere una diversa qualità della classe dirigente. La medietà dell'Umbria non diventi mediocrità e si eviti la meridionalizzazione: un concetto questo che racchiude tutto il timore per una regione che non riesce a rimanere ancorata ai parametri economici del centro Nord e rischia di sprofondare verso il Sud.
Dall'assemblea degli industriali arrivano anche le ricette. Primo non perdere i soldi europei, secondo attirare le multinazionali, terzo salvaguardare le eccellenze, quarto l'innovazione, infine il turismo che non ha ancora un brand da veicolare. A questi interventi si affiancano due cavalli di battaglia degli industriali: la semplificazione burocratica e un intervento sul credito.
Fin qui la voce di Confindustria. Ora però qualche considerazione la vogliamo fare e ci piacerebbe essere ottimisti come il presidente Cesaretti, che la luce in fondo al tunnel della crisi la riesce a vedere. Noi forse abbiamo problemi di vista ma ci sembra che la situazione potrà migliorare solo quando la politica sarà in grado di dare risposte serie e concrete ai bisogni dei cittadini, degli imprenditori, dei lavoratori, delle famiglie. La macchina dell'economia si metterà in moto da sola, per grazia divina? Oppure c'è bisogno di creare le condizioni anche materiali per creare lavoro, per creare ricchezza. Onestamente siamo un po' scettici pur concordando con i punti per cambiare passo. Ma siamo pronti e con soddisfazione a essere smentiti.


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