venerdì 18 luglio 2014

E' di tutti la lotta per l'acciaieria

Editoriale Radio Onda Libera del 18 luglio 2014

Alla Tk-Ast, la fabbrica di Terni, le acciaierie, tagli alla produzione e 550 posti a rischio.  Questi i contenuti in due parole del piano industriale presentato dall'azienda. Per i sindacati si tratta di un progetto irricevibile e inaccettabile. E' messa in discussione la sopravvivenza del sito. E la risposta non può che essere una e dura. Otto ore di sciopero, 
La fabbrica si fermerà e venerdì mattina,;con partenza alle 9.30, i lavoratori daranno vita ad una manifestazione che attraverserà, per l’ennesima volta, il centro della città. Si partirà dai cancelli dalle acciaierie e interverranno i segretari nazionali dei sindacati di categoria.
Il piano prevede che per i prossimi due anni, la produzione di acciaio fuso prosegua su entrambi i forni attualmente attivi a Terni. Ma su uno verrebbero fatti dei lavori in grado di aumentarne la capacità produttiva dalle 650mila tonnellate all’anno attuali, a un milione. Per poi spegnere il secondo. E qui sta il taglio della produzione. Il piano prevede inoltre un risparmio di 100 milioni l'anno e la fuoriuscita dal ciclo produttivo di circa 550 persone.
Ma i dubbi dei sindacati sono tanti, il timore è che l'azienda abbia intrapreso la via della dismissione del sito ternano anziché quella dell'investimento e che i posti a rischio sarebbero addirittura il doppio, almeno 1.000 persone. Di fronte a questo scenario, per la verità temuto in anticipo, i sindacati lanciano un appello forte alle associazioni e alle aziende che fanno parte di Confindustria alla quale aderisce anche Tk-Ast, a far sentire la propria voce. Ma a mobilitarsi dovranno essere tutti, le istituzioni in primis, ma anche i cittadini comuni perché con questa mossa è in pericolo la sopravvivenza della fabbrica di Terni, la prima fabbrica della regione. Sarebbe un colpo tremendo all'economia e alla società se non si trovasse un accordo per salvare l'acciaieria.


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