venerdì 4 luglio 2014

Il giorno che cambiò Perugia

Editoriale Radio Onda Libera del 2 luglio 2014

Il caso Meredith di nuovo all'attenzione dei media nazionali e internazionali. Grazie a Raffaele Sollecito che ha tenuto una conferenza stampa a Roma insieme ai suoi legali per spiegare il cambio di linea, di strategia difensiva. "Sono una persona innocente", ha ripetuto ancora una volta lo studente pugliese, condannato a gennaio scorso a 25 anni dalla corte d'appello di Firenze nel processo bis per l'omicidio di Meredith Kercher, avvenuto nel capoluogo umbro nel novembre del 2007.
Sollecito ha fatto sapere che proprio il memoriale che Amanda Knox ha scritto in carcere lo scagiona, gli procura un alibi. Perché l'americana, anche lei condannata, a 26 anni, ha riferito che non erano insieme la sera del delitto ma soltanto notte. E su questo particolare, su questa differenza di posizione, i legali dell'ex fidanzato vogliono costruire i motivi per il ricorso in Cassazione.
Gli avvocati Giulia Bongiorno e Luca Maori sono convinti che la suprema corte annullerà in toto la sentenza di condanna perché non è mai esistito nella storia un delitto senza tracce dell’assassino. Nella stanza di via della Pergola in cui è stata uccisa Meredith, la ragazza inglese di 19 anni, non ci sono tracce né di Amanda né di Raffaele ma solo di Rudy Guede. "La pulizia selettiva delle tracce non esiste. Quello è il grande errore della sentenza. Riteniamo che non c’entrino nulla Amanda e Raffaele, sul banco degli imputati c’è la sentenza".
Ecco questa la linea difensiva. Ora qualche breve considerazione, partendo da un dato di fatto e cioè che dopo quasi sette anni questo terribile fatto di cronaca rimane legato indissolubilmente a Perugia nonostante i protagonisti non siano del posto. Quel novembre del 2007 rappresenta uno spartiacque, una linea di non ritorno, per quanto riguarda le ricadute sull'immagine di Perugia. Da quel delitto si è scoperto che la città non è sicura come una volta, e soprattutto che la droga infesta i vicoli del centro e le periferie di Perugia.
Ergo, non è più una città tranquilla dove mandare i propri figli a studiare. Di conseguenza il crollo degli studenti alle università che per carità è dovuto anche ad altri fattori come la crisi, ma di certo il delitto Meredith ha contribuito non poco. E purtroppo le istituzioni all'inizio hanno cercato di nascondere il fatto come se non appartenesse alla città, ai perugini, poi non hanno reagito nella difesa, nel proporre un'immagine diversa di Perugia capitale della droga.  Ora recuperare il tempo perduto non è semplice, il ritardo è profondo. Da questa nuova amministrazione ci aspettiamo un cambio di passo, una vera effettiva inversione di tendenza. Altrimenti Perugia non si risolleverà più.


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