giovedì 24 luglio 2014

L'Italia non può attendere

Editoriale Radio Onda Libera del 24 luglio 2014

Riforme: al Senato è stallo, in altre parole si potrebbe dire che è un casino. Oltre due ore per votare tre emendamenti. Di questo passo servono due anni di lavori per approvare il provvedimento sul Senato. L'ostruzionismo di M5S, Sel e Forza italia fa effetto sulle prime votazioni sulle riforme costituzionali nell'aula di Palazzo Madama. Si ricorre a ogni tattica possibile per rallentare all'infinito i lavori. 
Il Pd non ci sta e attacca il presidente del Senato, Pietro Grasso, sul ritmo lentissimo dei lavori. E allora interviene il presidente della Repubblica Napolitano, dopo il monito dell'altro ieri, che è tornato nuovamente a spingere per le riforme: in un incontro serale con Grasso, ha "insistito sul grave danno che recherebbe al prestigio e alla credibilità dell'istituzione parlamentare il prodursi di una paralisi decisionale su un processo di riforma essenziale".
E' ovvio che un provvedimento del genere non può essere approvato a occhi chiusi, per fare un favore a qualcuno. Quindi è giusto che chi non è d'accordo e soprattutto vuole cambiare le cose sia nelle condizioni di dissentire e spingere per la propria posizione. Si tratta di rispettare le regole e i diritti della maggioranza e delle minoranze.
Ma è altrettanto vero che i tempi della politica non possono essere eterni, il dialogo non può essere scambiato per indecisionismo, il Paese non può attendere, il governo ha il dovere di governare. E Renzi vuole fare le riforme e le vuole fare in fretta.
Il gioco delle parti in Parlamento non deve però stupire, perché da decenni questa classe politica si distingue per chiacchierare tanto e concretizzare pochissimo, quasi nulla. Perché questa volta dovrebbe essere diverso? Perché c'è Renzi a proporre di cambiare l'Italia? No, ma nostro avviso, perché le condizioni del Paese sono diverse rispetto a prima, la crisi continua a farsi sentire, il lavoro è la prima emergenza e sofferenza per adulti che lo perdono e per i giovani che non lo trovano.
Ecco perché la politica dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e pensare veramente ai problemi reali della gente.


Nessun commento:

Posta un commento