Editoriale Radio Onda Libera del 17 luglio 2014
Il cammino delle riforme non è così semplice e lineare. Se ne sta accorgendo lo stesso Renzi che era partito con la marcia ingranata snocciolando lo slogan di una riforma al mese. Quella del Senato ha trovato nemici esterni e interni, quella elettorale è appesa al filo dell'alleanza con Berlusconi con il patto del Nazzareno o a quello del dialogo con i pentastellati.
A proposito, proprio oggi c'è il secondo incontro del Pd con il Movimento 5Stelle, sulla legge elettorale, incontro che sarà in streaming come quello del 25 giugno scorso. Probabilmente il premier non parteciperà, manderà una sua delegazione.
Alla nuova tappa del faticoso dialogo con il Pd i pentastellati stanno di fatto lavorando da oltre 24 ore, da quando, martedì, hanno prima avuto un incontro con Beppe Grillo, e poi formalizzato la risposta ai democratici. Come la volta scorsa, la riunione si preannuncia nervosa, Con possibili colpi di scena. Dalle parti del Pd si ostenta sicurezza ma si ricorda che la base del confronto resta l'Italicum. I punti di apertura del Pd sono il premio di maggioranza e l'immunità, per i grillini la rappresentatività vale a dire le preferenze.
Su quest'ultimo tema siamo completamente d'accordo con chi vuole reintrodurre il diritto per i cittadini di scegliere da chi farsi rappresentare. Lo abbiamo detto più volte, non è giusto continuare ad avere un parlamento di nominati e non di eletti, di parlamentari scelti dai capoccioni dei partiti e non dalla gente.
Una volta anche Renzi era propugnatore delle preferenze, anzi prendeva a modello la legge dei sindaci come la più perfetta. Oggi che è al governo, è costretto a mediare e a fare compromessi. Comprendiamo le regole della politica, ma venir meno a uno dei principi fondamentali non è coerente.
Comunque staremo a vedere, intanto le riforme non procedono speditamente, anzi sembra che facciano come i gamberi, un passo avanti e due indietro. Speriamo tutti che invece si inverta la tendenza e si imbocchi la strada giusta.
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