venerdì 25 luglio 2014

Troppe chiacchiere frenano le riforme

Editotiale Radio Onda Libera del 25 luglio 2014

Riforme, tagliola sugli interventi, voto entro l’8 agosto e referendum sulla riforma del Senato. Il governo va avanti spedito per la sua strada e continua a dettare i tempi nonostante le proteste. Le opposizioni (M5S, Sel e Lega Nord) rispondono con lo scontro, formano un corteo con un centinaio di deputati e senatori e raggiungono il Quirinale per chiedere di essere ricevuti al Colle. Beppe Grillo su Twitter li sostiene: “Il governo sta uccidendo la democrazia”. Intanto in un’Aula semivuota si discute il dl competitività.
La protesta arriva dopo una mattina di tensioni in Senato. Seduta sospesa per riunione dei capigruppo, incontro delle opposizioni e poi tentativi di trattative. I lavori ricominciano nel pomeriggio tra le polemiche. Alla fine c'è chi sostiene che con oltre 8mila emendamenti non è possibile immaginare l'approvazione del provvedimento che riguarda la riforma del Senato, ma dall'altra, dalle parti della minoranza si invoca la violazione delle regole della democrazia.
Prendere posizione non è semplice, almeno per noi, perché la verità sta al centro, in mezzo. Partiamo dalle riforme, queste devono essere fatte e il governo fa bene a imporre i tempi per arrivare all'approvazione.  Giusta anche la voce dell'opposizione che vuole cambiare il testo e quindi vuole dare battaglia in aula. Ma c'è un limite e anche qualcosa di eccessivo e sbagliato sia nel governo che poteva dimostrare più flessibilità nell'accogliere le istanze della minoranza e sia nelle opposizioni che non possono pensare di risolvere tutto con l'ostruzionismo a oltranza.
Insomma queste benedette riforme che servono per cambiare il Paese devono essere fatte, quindi inutile fare melina e continuare a traccheggiare; le contestazioni sono comprensibili, non dimentichiamo poi che in ballo c'è il taglio dei senatori, ma non si può continuare a bloccare ogni provvedimento facendo solo chiacchiere e niente fatti.

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