mercoledì 9 luglio 2014

Famiglie a terra, ma la politica è cieca

Editoriale Radio Onda Libera del 9 luglio 2014

La spesa torna indietro di 10 anni. La crisi continua a farsi sentire, a picchiare duro sulle famiglie italiane che sono costrette a un risparmio obbligato. La recessione non allenta dunque la presa, con i consumi che risultano in costante calo: alla fine del 2013 la spesa media mensile per famiglia era pari a 2.359 euro, in calo del 2,5% rispetto all'anno precedente. Lo ha rilevato l'Istat, sottolineando che due sono le tipologie familiari più colpite dalla contrazione dei consumi: le famiglie operaie e quelle in coppia con due figli. 
In questo panorama, continuano ad aumentare coloro che hanno ridotto la qualità o la quantità del cibo acquistato privilegiando fare la spesa al discount (dal 12,3% al 14,4%). La spesa per beni e servizi non alimentari diminuisce del 2,7%, meno soldi per abbigliamento e calzature (-8,9%), per tempo libero e cultura (-5,6%) e per comunicazioni (-3,5%). Il Trentino Alto Adige, in particolare la provincia di Bolzano, è la regione con la spesa media mensile più elevata (2.968 euro), seguita dalla Lombardia (2.774 euro). Fanalino di coda, anche nel 2013, la Sicilia, con una spesa media mensile di 1.580 euro (circa 1.400 euro inferiore a quella del Trentino Alto Adige).
Sempre restando nell'ambito delle classifiche, eccone un'altra collegata a quella dei consumi. E riguarda i pensionati: quattro su dieci vivono con meno di mille euro al mese. L'anno scorso, il 43% dei pensionati, ovvero 6,8 milioni di persone, ha ricevuto uno o più assegni per un importo totale medio mensile "inferiore a 1.000 euro lordi. Tra questi, il 13,4%, cioè 2,1 milioni di persone, si situa al di sotto di 500 euro". Secondo il rapporto annuale dell'Inps resta forte la differenza tra uomini e donne: queste ultime guadagnano in media un terzo in meno.
Di fronte a questi numeri, tante le reazioni, i commenti da fare. Innanzi tutto prendersela con una politica che non si rende conto della realtà in cui vivono milioni di persone, che fa finta di non vedere che questo Paese sta peggiorando e che della ripresa non c'è traccia e sentore, che siamo in ritardo per qualsiasi intervento forte, che il presente è sempre più incerto e il futuro non ha più speranze.


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