lunedì 14 luglio 2014

Germania sul trono del calcio

Editoriale Radio Onda Libera del 14 luglio 2014

Calcio, la Germania è campione del mondo. Dopo aver vinto 1-0 nei tempi supplementari contro l'Argentina. E' questa la notizia che campeggia su tutti i giornali, i siti e nelle tv. La finale è stata combattuta ed è stata caricata di significati di tutte le specie, dopo un mondiale che ha regalato colpi di scena incredibile, l'esclusione dell'Italia e l'umiliazione del Brasile tanto per citarne solo un paio. 
Le due squadre hanno incarnato due opposte e contrastanti visioni della vita, e non solo. In campo è sceso perfino il carattere politico di due nazioni agli antipodi: una metodica, l'altra fantasiosa. Una vincente con un progetto, l'altra estemporanea.
L'ultima finale tra sudamericani e tedeschi era stata nel 1990, un quarto di secolo fa, in condizioni politiche completamente diverse. Il muro di Berlino era caduto, la Germania riunificata si riavviava, mentre l'Argentina viveva gli strascichi del governo di Menem e del culto di Maradona. Ma la sfida aveva lo stesso sapore, gli europei tutti d'un pezzo in campo, i latinoamericani più discontinui. L'ordine contro il disordine, il calcolo contro la fantasia. Alla fine ha vinto la squadra più squadrata, quella che ha onorato il calcio e la maglia fino in fondo senza distrazioni e senza disimpegni.
Insomma al fischio dell'arbitro ha vinto la Germania con una Merkel in tribuna soddisfatta e contenta. E i ragazzi che hanno gioito e festeggiato con moderazione, in puro stile germanico. Qualcuno ha scritto che da questo mondiale, e soprattutto da questa squadra ne uscirà fuori un modello non solo calcistico. Su questo staremo a vedere, per ora si è trattato soltanto di una finale di calcio, importante perché interessa milioni e milioni di persone e simbolica perché rappresenta due Paesi diversi e lontani. Ma pur sempre una partita di pallone. Il resto, l'economia, la politica, sono altre cose.

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