giovedì 23 gennaio 2014

Un'altra vita spezzata dalla droga

Editoriale Radio Onda Libera del 22 gennaio 2014

La droga uccide ancora a Perugia e uccide senza guardare in faccia a nessuno. L'ultima vittima, la seconda in questo mese, in questo inizio d'anno, è stata rinvenuta ieri pomeriggio in un parcheggio vicino a un distributore nella zona di Prepo, un quartiere centrale e affollato della città. Si tratta di un uomo di 48 anni, trovato morto in auto, vicino a lui aveva siringhe ed eroina. In un braccio aveva ancora un ago e tre quattro grammi di droga, troppi per un'overdose, e questo lascia presupporre che si sia ucciso.

Dalla prima ricognizione cadaverica effettuata dal medico legale, pare certo e inequivocabile la morte per overdose. L’uomo era già conosciuto alle forze dell’ordine per un passato di problemi con gli stupefacenti. Nell’ultimo periodo sarebbe stato particolarmente depresso, in seguito alla perdita del lavoro. A denunciare la sua scomparsa era stata la moglie martedì mattina. Gli accertamenti hanno rivelato poi che aveva prelevato 300 euro e poi era sparito dalla circolazione.
A chiamare aiuto è stato un uomo che intorno alle 15 è entranto nel ristorante situato accanto al parcheggio. Ha detto che non aveva con lui il telefono cellulare e non poteva chiamare la polizia, ma c’era un uomo privo di conoscenza in un’automobile. Poi all’arrivo della polizia era sparito, quindi non ha potuto chiarire nulla in più.
Dicevamo che questa di ieri è la seconda overdose che si verifica a Perugia dall’inizio dell’anno, dopo quella in cui ha perso la vita un 25enne di Marsciano, morto in una traversa della centralissima via Baglioni.
Questa sembra una storia la cui causa è sì la droga ma diversi elementi fanno supporre che si sia trattato di una morte voluta, quindi un suicidio a cui ha contribuito anche la disperazione per la perdita del posto di lavoro.
A colpire è anche l'età adulta della vittima, ma questo da qualche tempo non è più una novità perché a far uso di stupefacenti sono sempre di più quelli che hanno superato i 40 anni e non più tanto i giovani. E' diventato ormai frequente vedere figli che accompagnano i genitori nelle comunità. Bisognerebbe mettersi in testa che la droga è dipendenza, che la droga uccide a tutte le età.

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