domenica 26 gennaio 2014

Meno spartizioni e più bene comune

Il punto del direttore del 26 gennaio 2014

In politica il detto "mai dire mai" è tra i più azzeccati. Perché quello che era vero ieri non lo è più oggi. E quello che oggi è bianco ieri era nero. O viceversa. Così nei partiti la sera si stringono accordi e la mattina si rompono. Per calzare meglio l'esempio vale la pena fotografare quello che accade dentro il Pd, il maggiore partito di questa regione, alle prese con l'ennesima campagna elettorale, vale a dire le primarie del 16 febbraio per la segreteria regionale.
Tre i candidati in lizza. Il primo è Giacomo Leonelli, sostenuto da un pezzo dei cuperliani, più propriamente dai giovani turchi, dai popolari, dai renziani e dall'area dem. Poi c'è Stefano Fancelli, appoggiato da un altro pezzo dei cuperliani e forse da qualche scontento delle precedenti aree. E poi da Spoleto si è fatto avanti il civatiano Juri Cerasini, assessore all'Urbanistica e qualcuno l'ha maliziosamente apostrofato con “Cerasini chi?”. Tutti e tre annunciano battaglia e si dichiarano paladini del cambiamento, ma il cambiamento non si strombazza a voce o si sventola in una manciata di fogli di carta che racchiudono un programma elettorale. Oppure al positivo rivendicare un'autonomia (e ovviamente interpretarla) di pensiero e di movimento, con separazione di ruoli tra chi dirige un partito e chi amministra la cosa pubblica. Di conseguenza bene farebbero i candidati a siglare un patto e cioè quello di non candidarsi mentre svolgono il mandato da segretario.
Ma su questo punto c'è disaccordo con la motivazione che è cambiato il mondo, che oggi non ha più senso questa divisione, che chi governa deve essere controllato da dentro le assemblee e non dalla sede del partito, etc, etc. Argomenti questi che convincono poco perché è vero che è cambiato il mondo della politica ma dubitiamo che sia cambiato in meglio, visto il crescente numero di cittadini che disertano le urne per disaffezione o per disgusto. Comunque i tre aspiranti leader piddini bene farebbero a mantenere un fair play in queste poche settimane, senza cimentarsi in insulti (a proposito la definizione uomo di apparato può essere infelice ma non ci pare offensiva) e altre amenità.
Se dentro il Pd c'è frenesia per le primarie, dalle parti del centrodestra è confusione totale, si procede a mosca cieca rischiando di inanellare qualche brutta figura. Come ad esempio a Terni dove qualche mese fa era stato individuato il candidato per Palazzo Spada, Dario Guardalben, ed era stato incoronato in pompa magna dai vertici, ora è stato rimesso in discussione pare per favorire l'ex senatrice Ada Urbani. Su Perugia la situazione è ancora peggio, di tutti contro tutti, nomi che si fanno uscire solo per bruciarli e nomi che si tengono nascosti come il segreto di Pulcinella.
Intanto il tempo passa e le candidature languono, senza un serio impegno nella costruzione di proposte di governo credibili. La scommessa è che a ridosso delle elezioni si tirerà fuori qualche personaggio a cui affidare il compito di salvatore della patria. Tanto per loro è sempre valido il motto decoubertiniano "l'importante è partecipare".
Considerato che tutto è in divenire, non è opportuno spendere altre parole o occupare altro spazio ma aggiornarsi più avanti. Anche perchè di carne al fuoco ce ne sarà parecchia, compresa la legge elettorale la cui bozza già sta scatenando un bel po’ di polemiche e mal di pancia per le preferenze abolite e i nuovi collegi disegnati. Prematuro esprimere un giudizio dal momento che l’iter è appena iniziato e gli emendamenti forse muteranno in tutto o in parte i contenuti dell’intesa ma di sicuro gli effetti si riverbereranno anche sulle regole che saranno elaborate a livello regionale.
In conclusione vale invece la pena chiudere con una frase del neo cardinale Gualtiero Bassetti indirizzata a tutti coloro che fanno politica: "Chi si candida a governare pensi solo al bene comune".
Frase sacrosanta e più che vera di questi tempi, da condividere e sottoscrivere.[CHIUSURA]<QM> B
[FIRMAPIEDE]Anna Mossuto
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it
Ma su questo punto c'è disaccordo con la motivazione che è cambiato il mondo, che oggi non ha più senso questa divisione, che chi governa deve essere controllato da dentro le assemblee e non dalla sede del partito, etc, etc. Argomenti questi che convincono poco perché è vero che è cambiato il mondo della politica ma dubitiamo che sia cambiato in meglio, visto il crescente numero di cittadini che disertano le urne per disaffezione o per disgusto. Comunque i tre aspiranti leader piddini bene farebbero a mantenere un fair play in queste poche settimane, senza cimentarsi in insulti (a proposito la definizione uomo di apparato può essere infelice ma non ci pare offensiva) e altre amenità.
Se dentro il Pd c'è frenesia per le primarie, dalle parti del centrodestra è confusione totale, si procede a mosca cieca rischiando di inanellare qualche brutta figura. Come ad esempio a Terni dove qualche mese fa era stato individuato il candidato per Palazzo Spada, Dario Guardalben, ed era stato incoronato in pompa magna dai vertici, ora è stato rimesso in discussione pare per favorire l'ex senatrice Ada Urbani. Su Perugia la situazione è ancora peggio, di tutti contro tutti, nomi che si fanno uscire solo per bruciarli e nomi che si tengono nascosti come il segreto di Pulcinella. Intanto il tempo passa e le candidature languono, senza un serio impegno nella costruzione di proposte di governo credibili. La scommessa è che a ridosso delle elezioni si tirerà fuori qualche personaggio a cui affidare il compito di salvatore della patria. Tanto per loro è sempre valido il motto decoubertiniano "l'importante è partecipare". Considerato che tutto è in divenire, non è opportuno spendere altre parole o occupare altro spazio ma aggiornarsi più avanti. Anche perché di carne al fuoco ce ne sarà parecchia, compresa la legge elettorale la cui bozza già sta scatenando un bel po’ di polemiche e mal di pancia per le preferenze abolite e i nuovi collegi disegnati. Prematuro esprimere un giudizio dal momento che l’iter è appena iniziato e gli emendamenti forse muteranno in tutto o in parte i contenuti dell’intesa ma di sicuro gli effetti si riverbereranno anche sulle regole che saranno elaborate a livello regionale.In conclusione vale invece la pena chiudere con una frase del neo cardinale Gualtiero Bassetti indirizzata a tutti coloro che fanno politica: "Chi si candida a governare pensi solo al bene comune". Frase sacrosanta e più che vera di questi tempi, da condividere e sottoscrivere.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
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