lunedì 13 gennaio 2014

Un grande sbaglio
sui piccoli ritocchi

Il punto del direttore del 12 gennaio 2014

Di brutte figure è costellata la politica (compresa quella umbra). L’ultima in casa nostra è quella rimediata dai consiglieri regionali che si sono aumentati i soldi per i rimborsi chilometrici. Una genialata che non ha nulla di illegittimo, per carità, ma tutto di inopportuno. E ora, dopo la frittata, la maggior parte dei politici cade dalle nuvole e prende le distanze chiedendo immediatamente il ritiro della delibera incriminata.
Ma cosa è successo nel concreto? Due giorni prima di Natale tra un brindisi e uno shopping in centro l’ufficio di presidenza di Palazzo Cesaroni approva all’unanimità un provvedimento con cui si decidono aumenti che vanno da 600 a 1.200 euro l’anno per ogni consigliere, assessore e presidente. Cifre modeste, niente di trascendentale o di scandaloso dal punto di vista dell’entità. Ma a catturare l’attenzione e scatenare un senso di indignazione non è tanto l’aumento in sé, bensì come si possa in un momento di profonda difficoltà, in cui le famiglie stentano ad arrivare a fine mese, le aziende abbassano le saracinesche, i giovani e i licenziati non trovano lavoro, arrivare a fare una delibera per aumentarsi lo stipendio, che non è proprio da buttare via, di qualche manciata di euro. Possibile che a nessuno sia venuto in mente di non andare oltre, di non apporre la propria firma sotto quel documento? Possibile che nessuno sia stato affetto da un minimo senso del pudore? Possibile che la nostra “casta” continui a difendere, anzi ad accrescere, i propri privilegi senza pensare per un attimo a quello che accade fuori dai palazzi?
La politica, la buona politica, è fatta di esempi, di comportamenti, e non di parole. Promettere nelle campagne elettorali di ridurre i costi, di abbassare la spesa pubblica, di rivedere consulenze e indennità, è un bello spot. Uno spot che con la coerenza non ha nulla a che fare. Ma che ha molto a che fare con la vergogna quando accadono fatti come gli aumenti dei rimborsi chilometrici.
Per la verità non è un caso isolato questo, qualche tempo fa la stessa “trovata” la studiarono e approvarono alcuni consiglieri comunali di Perugia a Palazzo dei Priori. Allora addirittura fu usato come limite territoriale il cartello stradale che indica l’ingresso in città per far scattare dei soldini in più a qualche consigliere che arriva dai Ponti o da qualche quartiere più lontano da corso Vannucci.
Questa volta la piccola (per dimensione) ma grande (per leggerezza) “furbata” è venuta alla luce grazie a Raffaele Nevi, presidente di Forza Italia, che non solo si è dissociato con parole durissime dalla decisione ma ha anche chiesto il ritiro immediato della delibera. Il forzista di Terni ha fatto bene, è condivisibile la sua posizione e ha tutto il nostro plauso per non essere stato complice e connivente di questo provvedimento. Ovviamente la sua uscita ha scatenato il fastidio di qualche collega che si è subito messo all’opera per svelare qualche retroscena della nota di Nevi. Il tentativo di screditare la fonte parla da solo, anziché soffermarsi sulla sostanza del documento. Che poi a catena, guarda un po’, è stato ripudiato da tutti. Non si contano infatti gli interventi di questo o quel gruppo, dal Pd a Rifondazione, da Fratelli d’Italia ai socialisti, all’Italia dei valori, che si sono affrettati a invitare il presidente Eros Brega a ritirare la delibera e buttarla nel cestino. Una considerazione prima di chiudere l’argomento: il capogruppo del Pd Renato Locchi si è vantato di aver preso carta e penna e di aver scritto una nota ufficiale ai vertici del consiglio. Bene, poteva Locchi anche sollevare la questione e mandare un comunicato, come ha fatto Nevi, per far sapere a tutti quello che era accaduto. O vale sempre la logica che i panni sporchi si lavano in famiglia? Questa volta però non è andata così. E, ripetiamo, al di là del danno che è minimo la brutta figura l’ha fatta questa politica che è risultata inadeguata, vecchia, troppo concentrata sui propri interessi e per nulla su quelli generali.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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