mercoledì 29 gennaio 2014

Meglio il voto che vivere nella palude

Editoriale Radio Onda Libera del 28 gennaio 2014

Mentre i partiti ragionano e si dividono sulla riforma della legge elettorale, ogni tanto vengono diffusi dati impressionanti. Gli ultimi sono quelli di Bankitalia secondo cui la povertà nel nostro Paese è salita al 16%, il reddito delle famiglie e' calato del 7,3. E' infatti proprio questo il quadro della nostra economia grazie alla crisi che morde sempre di più: aumenta la povertà e diminuiscono i redditi.
La Banca d'Italia individua la soglia di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l'anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone): e risulta che un italiano su sei vive con meno di 640 euro al mese. Se aumenta la povertà, l'altra faccia della medaglia mostra una sempre maggior concentrazione della ricchezza: il 10% delle famiglie più ricche possiede il 46,6% della ricchezza netta totale (45,7% nel 2010).
Dallo stesso studio emerge che metà delle famiglie italiane vive con meno di 2.000 euro al mese. Nello studio di Bankitalia ci sono altri e tutti interessanti numeri che fotografano la situazione attuale. E i numeri testimoniano che le condizioni della gente comune peggiorano sempre di più, chi governa non affronta la crisi di petto ma propone soluzioni rabberciate, intanto le famiglie soffrono, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, i giovani non trovano lavoro.
La sensazione è sempre quella, che i nostri politici non si rendono conto della realtà, di come vivono i cittadini nella vita di tutti i giorni. E di conseguenza, di concreto in termini di provvedimenti e azioni, non fanno nulla per arginare gli effetti della crisi. Se continuiamo a vivere in una palude tanto vale andare a votare e sperare in un governo diverso.

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