Editoriale Radio Onda Libera del 28 gennaio 2014
Mentre i partiti ragionano e si dividono sulla riforma della legge elettorale,
ogni tanto vengono diffusi dati impressionanti. Gli ultimi sono quelli di
Bankitalia secondo cui la povertà nel nostro Paese è salita al 16%, il reddito
delle famiglie e' calato del 7,3. E' infatti proprio questo il quadro
della nostra economia grazie alla crisi che morde sempre di più: aumenta la
povertà e diminuiscono i redditi.
La Banca d'Italia individua la soglia
di povertà con un reddito di 7.678 euro netti l'anno (15.300 euro per una
famiglia di 3 persone): e risulta che un italiano su sei vive con meno di 640
euro al mese. Se aumenta la povertà, l'altra faccia della medaglia mostra
una sempre maggior concentrazione della ricchezza: il 10% delle famiglie più
ricche possiede il 46,6% della ricchezza netta totale (45,7% nel 2010).
Dallo stesso studio emerge che metà delle famiglie italiane vive con
meno di 2.000 euro al mese. Nello studio di Bankitalia ci sono altri e tutti
interessanti numeri che fotografano la situazione attuale. E i numeri
testimoniano che le condizioni della gente comune peggiorano sempre di più, chi
governa non affronta la crisi di petto ma propone soluzioni rabberciate, intanto
le famiglie soffrono, le aziende chiudono, la disoccupazione aumenta, i giovani
non trovano lavoro.
La sensazione è sempre quella, che i nostri
politici non si rendono conto della realtà, di come vivono i cittadini nella
vita di tutti i giorni. E di conseguenza, di concreto in termini di provvedimenti
e azioni, non fanno nulla per arginare gli effetti della crisi. Se continuiamo a
vivere in una palude tanto vale andare a votare e sperare in un governo diverso.
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