Editoriale Radio Onda Libera dell'8 ottobre 2013
Una notizia che pare incredibile ma in realtà è soltanto l'ennesima furbata di
questa classe politica. Notizia venuta a galla grazie alla denuncia del
Movimento 5Stelle. Vediamo di che cosa si tratta. E poi passiamo ai
commenti. Allora nel decreto legge contro la violenza sulle donne, il
testo sul femminicidio, compare un articolo che blocca il prolungamento del
commissariamenti delle Province, dando il via libera al mantenimento degli enti
intermedi con le stesse funzioni e gli stessi consiglieri di prima. Insomma si
cancellerebbe la riforma di Monti. A meno che entro fine anno non arriverà la
legge di riordino.
Come definire questa bravata se non come l'ennesima
presa in giro nei confronti dei cittadini? Anni e anni a promettere, a riempirsi
la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e sull'abolizione delle province
e poi come al solito i furbacchioni della maggioranza, Pd e Pdl in primis, fanno
il contrario di quello che dicono.
Al di lò dell'inserimento della
materia in un provvedimento che nulla c'azzecca con la riforma delle province,
ma questa sarebbe la colpa minore, la malafede sta proprio nell'inserire norme
che bloccano gli effetti di una scelta del precedente governo. Questi nostri
amministratori sembrano tutti delle Penelope che disfano di notte quello che
tessono di giorno.
In conclusione, sulle Province che tutti vogliono
abolire, in realtà il rischio fondato è di vederle rivivere più forti di prima.
Questa classe politica, nonostante sia rinnovata nell'età dei ministri,
è più vecchia di quella precedente. Non fa scelte, non si assume responsabilità
e quando è costretta adotta la politica del rinvio. Ma se l'andazzo è questo
visto sul tema delle Province il timore è che non si andrà lontano perché si
continuerà a vivacchiare invece di affrontare di petto i problemi, invece di
dare segnali concreti come la riduzione dei costi della politica.
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