giovedì 10 ottobre 2013

Imprese assediate dalla criminalità

Editoriale Radio Onda Libera del 10 ottobre 2013

Crisi e senso di insicurezza sono i mali delle imprese umbre. E' quanto testimonia un'indagine della Confcommercio che propone un "patto per il territorio". Tra agosto e settembre sono state 150 le imprese del terziario intervistate, sparse tra i centri storici, le periferie e i centri commerciali. Una su due ha subìto furti negli ultimi due-tre anni, tre su dieci ha avuto problemi legati allo spaccio di droga nelle vicinanze, il 7% ha subito truffe o spaccate, il 2% una rapina mentre 4 su 10 hanno subito più di un crimine nel corso degli ultimi due anni.

In una lista di possibili rimedi quello più efficace (73%) sarebbe secondo i negozianti il controllo dell’immigrazione e l’espulsione dei clandestini, poi la certezza della pena e un loro inasprimento (63%), più poliziotti o carabinieri di quartiere (32%) e il 18% auspica interventi anti-degrado. Solo l’8% invece vorrebbe una maggiore collaborazione tra forze dell’ordine e imprenditoria, un dato che deriva da quel 58% che pensa che il lavoro delle forze dell’ordine sia insufficiente a causa degli scarsi mezzi a disposizione. Chi può allora stipula polizze assicurative (72%), sistemi di allarme (60%), più illuminazione esterna (43%) o vigilanza privata.
Oltre a tutto questo c'è una crisi spaventosa dei consumi che ci riporta indietro di 16 anni almeno; abbiamo un livello di tassazione tra i più alti al mondo e un sistema di credito lontano dalle esigenze dei negozianti. A tutto ciò si aggiunge la crescente insicurezza dovuta alla microcriminalità che usa le imprese come bancomat. Ma non basta più la denuncia, dice la Confcommercio. Ci vogliono le proposte per risolvere i problemi.
In primis quelle già portate avanti come un vademecum (disponibile anche online) sui comportamenti da tenere in casi di pericolo, poi il protocollo (già firmato dalla prefettura di Terni mentre quella di Perugia lo farà a breve) per connettere i negozi alle centrali operative delle forze dell’ordine.
Alle istituzioni l’associazione chiede che il pacchetto di risorse del Puc "sia utilizzato non solo per sistemare qualche contenitore ma per fare politiche di riqualificazione e rivitalizzazione urbana vera", l’elaborazione dei Patti integrati di sicurezza urbana, un tavolo permanente di coordinamento delle forze dell’ordine sotto l’egida di Regione e prefetture. Da ultimo, oltre a chiedere al governo più uomini per le forze dell’ordine, Confcommercio vorrebbe che in tutti i bandi di prossima uscita ci siano soldi per sistemi di sicurezza e videosorveglianza.
L'atteggiamento dell'associazione di categoria è quello giusto. Sì denuncia. Sì lamentela, ma anche proposte concrete. Con la speranza che ognuno faccia la propria parte e si si faccia realmente qualcosa.

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