Editoriale Radio Onda Libera del 29 ottobre 2013
1.128.722. Questo il numero delle persone che vivono nel nostro Paese grazie
alla politica. Professionisti, dipendenti, gente che gravita attorno alla
pubblica amministrazione, consulenti. Il dato emerge da uno studio della
Uil. La cifra viene ricavata sommando voci tra loro diverse ma tutte legate alla
politica: gli eletti e gli incarichi di Parlamento e governo (1.067) quelli
nelle Regioni (1.356), nelle Province (3.853) o nei Comuni (137.660). Una
città, una metropoli, un mondo a sé.
I numeri diventano piu grandi man
mano che ci si addentra nel sottobosco: i Cda delle aziende pubbliche ammontano,
infatti, a 24.432 persone; si sale a 44.165 per i Collegi dei revisori e i
Collegi sindacali delle aziende pubbliche; 38.120 sono quelli che lavorano a
“supporto politico” nelle varie assemblee elettive. I numeri
fondamentali della ricerca sono riscontrabili nelle due ultime voci, quelle
decisive: 390.120 di “Apparato politico” e 487.949 per “Incarichi e consulenze
di aziende pubbliche”.
Nella nota metodologica, infatti, il sindacato
spiega che i numeri derivano da banche dati ufficiali e da quello “che ruota
intorno ai partiti” (comitati elettorali, segreterie partiti, collegi
elettorali, “portaborse”, ecc..
La politica è quindi business, affare,
industria. E il dato è riscontrabile nei numeri. Si pensi al costo dei Cda dei
quasi settemila enti e società pubbliche: si tratta di 2,65 miliardi mentre per
“incarichi e consulenze” la cifra è di oltre 1,5 miliardi di euro. Stiamo
parlando di gente che lavora, ovviamente.
L'aspetto da sottolineare è
che la maggior parte di questa gente non ha fatto alcuna selezione pubblica, non
sta li per merito bensì per conoscenze. Inoltre campando con la politica
significa che vive di soldi pubblici, di soldi dei cittadini. Una volta c'era
chi viveva per la politica, per gli ideali, oggi c'è chi vive di politica, come
se fosse un datore di lavoro.
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