mercoledì 23 ottobre 2013

Il Festival del giornalismo
non merita di emigrare

Editoriale Radio Onda Libera del 22 ottobre 2013

Il Festival del giornalismo è a rischio, se l'edizione 2014 si farà non utilizzerà soldi pubblici e non è detto che resterà a Perugia. Ecco, questa la situazione di un festival che conta sette edizioni di successo. Gli organizzatori in un sussulto di dignità hanno deciso di rifiutare il denaro delle istituzioni perché non ci stanno a essere trattati così e di ricorrere allo strumento del crowdfunding, la raccolta di finanziamenti dal basso.

Facciamo un piccolo passo indietro per capire la questione. Nei giorni scorsi gli organizzatori prima ufficiosamente alle istituzioni e poi in modo ufficiale hanno fatto sapere che la prossima edizione del festival è a rischio per motivi economici. Si è scatenato il finimondo, con accuse e polemiche. Con dichiarazioni rabberciate e non proprio campioni di chiarezza. All'incontro pubblico di ieri mattina voluto dagli organizzatori le istituzioni non si sono presentate. Peccato sarebbe stata l'occasione per un chiarimento e per ricucire uno strappo nell'interesse di una città, di una regione.
Dopo la ricostruzione dei fatti, è opportuno qualche commento. Questo Festival del giornalismo a prescindere da come è organizzato fa il bene di Perugia oppure non apporta nulla in termini di visibilità e di ritorni economici? Sicuramente la risposta giusta è che in quei giorni la città conquista una ribalta internazionale per un fatto culturale, multimediale, e non di cronaca nera. Quindi chi amministra questa città e questa regione dovrebbero ricorrere al buon senso per non privarsi di un'iniziativa come questa.
Il secondo aspetto, sollevato anche dagli organizzatori, è che andrebbe fatta una riflessione seria e trasparente su come vengono spesi i soldi pubblici per gli eventi culturali. È un'umiliazione dare 20mila euro per un festival che trascina migliaia di persone, e 200mila euro per una mostra che vedono in poche centinaia.
Un altro aspetto riguarda la grande scommessa di Perugia capitale europea della cultura 2019. Nel progetto presentato c'è un bel capitolo in cui sono elencati i meriti del Festival. Ora se l'edizione salterà verranno strappate le pagine?
In conclusione, far andare via un Festival come questo significa adottare una politica scellerata e miope. E che la città incasserà un'altra sconfitta, un altro impoverimento.

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