Editoriale Radio Onda Libera del 2 ottobre 2013
Partiamo da qualche numero, precisamente il tasso di disoccupazione, che secondo
l'Istat tocca quota 12,2 per cento. Un record. Per i giovani i senza lavoro
superato il 40 per cento. Un altro record storico. Peggio dell'Italia
nella zona euro fanno Grecia (27,9%), Spagna (26,2%), Cipro (16,9%),
Portogallo (16,5%), Irlanda (13,6%). La disoccupazione più bassa invece in
Austria (4,9%), Germania (5,2%) e Lussemburgo (5,8%). Questi dati sono
terribili, drammatici, fanno paura. Perché uccidono qualsiasi speranza,
incrementano la sfiducia.
Di fronte a tutto questo, a questi numeri
impressionanti, la politica dà il peggio di sé. Con chi si permette di far
cadere il governo dopo pochi mesi, con chi fregandosene delle condizioni della
maggior parte degli italiani attua la strategia di "muoia Sansone con tutti i
filistei". E nelle prossime ore si conoscerà la verità perché il presidente del
consiglio Letta si presenterà prima al Senato e poi alla Camera per chiedere la
fiducia. Dopo incontri e contatti, dopo riunioni e abboccamenti, i partiti si
schiereranno in questo modo salvo colpi di scena: il Pd voterà l'appoggio al
governo, i falchi e i berlusconiani lo sfiduceranno, le colombe del Pdl
capeggiate da Alfano invece si esprimeranno per la fiducia.
I numeri ci
dovrebbero essere per continuare con una nuova maggioranza. Ma la politica deve
dare delle risposte, il governo deve governare e non vivacchiare perché la
situazione è sempre più difficile, ogni giorno un 'azienda chiude i battenti,
ogni giorno un negozio abbassa le saracinesche, ogni giorno aumentano i
disoccupati in particolare i giovani e le famiglie si avvicinano sempre di più
alla soglia di povertà. Insomma la classe politica deve rendersi conto che la
gente è stanca, esasperata, anche arrabbiata. O si cambia registro o rischia di
essere troppo tardi e soprattutto pericoloso.
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