giovedì 18 aprile 2013

La gente è stufa dei giochetti

Editoriale Radio Onda Libera del 15 aprile 2013

E' la settimana decisiva per l'elezione del successore di Napolitano. Ma ad oggi le votazioni si preannunciano al buio nel senso che manca ancora un nome condiviso. Prodi è inviso al Cavaliere, ma anche a pezzi del Pd. Rodotà piace ai Cinque Stelle. Finocchiaro potrebbe trovare il sostegno leghista. Probabilmente bisognerà attendere la quarta votazione, a maggioranza semplice.
Domani e' previsto un nuovo incontro tra Bersani e Berlusconi. Intanto Grillo tuona contro i partiti, Renzi stoppa alcuni candidati e risponde per le rime al segretario del Pd che a sua volta lo punzecchia.
E' un momento politico di grande confusione e di grande stallo, nessuno dimostra buona volontà verso gli avversari, nessuno vuole fare un mezzo passo avanti. Intanto i politici si divertono a lanciare veti, a fare aperture e chiusure, favorendo l'immobilismo e addirittura pensando al voto con la stessa legge elettorale.
La speranza e' che si voti al piu' presto un presidente della Repubblica che prenda in mano la situazione, sbocchi l'impasse e spinga per un minimo di governabilità.
Che si chiami governissimo, governo di scopo, governo di larghe intese, alla gente non interessa granché, alla gente interessa che questo Paese sia governato, che sia fatto qualcosa per uscire dalla crisi.
Il resto appartiene ai giochetti della politica, di questa politica. E lo dice chiaramente Beppe Grillo in un intervento sul proprio blog: "Mentre a Roma si discute di poltrone l'Italia brucia. Il balletto dei partiti per non decidere nulla e mantenere posizioni di privilegio e impunità decennali continua, imperterrito, senza vergogna".
Comunque, quando i grandi elettori inizieranno a votare per il nuovo capo dello Stato saranno passati 54 giorni dalle elezioni di febbraio. E c'e tempo fino a giovedì per trovare la quadra, per far confluire i voti dei 1.007 votanti (945 parlamentari (630 deputati e 315 senatori), i quattro senatori a vita attuali e 58 delegati regionali).  Nei primi tre scrutini la maggioranza richiesta e' di due terzi (671 voti) dei componenti dell’assemblea, mentre basta la maggioranza assoluta dei votanti, 504, dal quarto in poi.

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