domenica 7 aprile 2013

Ancora tre volte al voto
E c’è chi “vale” doppio

Il punto del direttore del 7 aprile 2013

Non si sono smaltiti ancora i postumi della campagna elettorale che ha portato il Paese al voto un mese fa ed ecco all’orizzonte, più o meno prossimo, altre tre competizioni.
La prima, in ordine cronologico, riguarda Palazzo Gallenga per la successione del rettore Stefania Giannini, eletta al Senato con i montiani, ma anche in scadenza di mandato.
Per la guida dell’Università per stranieri due i contendenti, il vicario Giovanni Paciullo e la professoressa Lidia Costamagna, data per vicina all’uscente. Tra due settimane, il 22 del mese, si conoscerà il nome del vincitore.
Più ingarbugliata e complessa la situazione allo Studium di Perugia dove l’unica certezza, per ora e dopo tanti tira e molla, è la data del voto per eleggere il Magnifico, e cioè il 13 giugno. Qui la battaglia è più combattuta per l’importanza dell’Università, per gli interessi in gioco e per il numero delle persone coinvolte. Ed è anche più significativa perché si tratta di raccogliere un’eredità pesante come quella dell’uscente Francesco Bistoni dopo tredici anni di governo. A uscire allo scoperto sono stati, fino ad oggi, i presidi di ingegneria (Gianni Bidini), di scienze (Fausto Elisei) e di veterinaria (Giovanni Moriconi), oltre ai professori di giurisprudenza Maurizio Oliviero e Mauro Volpi, quest'ultimo rafforzato dalla pronuncia della Consulta che abolisce il limite d'età a 70 anni per gli ordinari e quindi gli spiana la strada per la corsa al massimo ermellino. Alla guida dell’ateneo ambisce anche qualche docente di sesso femminile ma tante sono le resistenze e i timori in un mondo popolato da baroni e condizionato da acerrime lotte di potere.
In merito a queste elezioni per i rettori una sola considerazione. Sarebbe positivo che i candidati si esprimessero, alla luce del sole e non solo nei passaparola tra un’aula e l’altra, sulla loro idea di Università, sul ruolo che dovrebbe avere nel contesto regionale un’istituzione prestigiosa e antica di oltre 700 anni e soprattutto su come attrarre studenti e risorse.
La terza competizione è più squisitamente politica e riguarda il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale a Corciano dopo l’elezione del primo cittadino Nadia Ginetti a Palazzo Madama. A parte le disquisizioni sulle incompatibilità che appassionano tanto e soltanto i giuristi, oggi come oggi è quanto meno inopportuno concentrare le cariche e restare aggrappati a più poltrone in più istituzioni. Prima di tutto perché non si favorisce il ricambio, il rinnovamento, e in politica come dappertutto questo non è positivo. Secondo, perché la concentrazione degli incarichi può non garantire il giusto impegno (e quindi il soddisfacente risultato) nello svolgimento di più ruoli. Ciò in politica è veramente dannoso perché il ragionamento e l’azione dovrebbero essere sempre indirizzati nell’interesse generale.
Per fare qualche esempio concreto, bene ha fatto la giovane onorevole del Pd Anna Ascani che si è dimessa da portavoce delle Democratiche umbre sostenendo che “in questo clima politico non c’è posto per il mantenimento di doppi incarichi e di doppie funzioni”. E’ una questione - ha spiegato ancora la neo eletta - di coerenza e trasparenza, due qualità indispensabili per chi fa politica. Non la pensa evidentemente così la collega Valeria Cardinali, eletta al Senato sempre con il Pd, che non ha lasciato l’assessorato all’Urbanistica al Comune di Perugia. Secondo lei invece c’è posto eccome per il mantenimento dei due scranni…
Comunque per evitare situazioni del genere occorrerebbero anche un po’ di sensibilità e rispetto delle istituzioni e soprattutto servirebbe che il partito di appartenenza fornisse delle regole, delle direttive a cui attenersi in caso di... Perché chi fa politica dovrebbe ricordarsi sempre dell’origine del mandato e che lo scopo è di rappresentare i cittadini. E non se stessi o una piccola combriccola di qualche parrocchia.

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