venerdì 19 aprile 2013

Fumate nere e strategia illogica

Editoriale Radio Onda Libera del 19 aprile 2013

Elezioni per il Presidente della Repubblica. Due fumate nere nella prima giornata di voto. Il nome di Franco Marini non passa, il Pd si spacca, il centrosinistra non esiste più. Ecco in sintesi, in estrema sintesi, quello che è accaduto. Il grande sconfitto è Bersani, il segretario del Pd, che aveva voluto un accordo con il Pdl senza pensare che avrebbe diviso i suoi e mandato in frantumi l'alleanza con Vendola, favorendo anche una contestazione massiccia della base.
Una strategia illogica non avallata dai duecento franchi tiratori che ieri in aula hanno impallinato l'ex presidente del Senato.
E gli altri? Il Pdl attende la prossima mossa del Pd. Scelta civica propone la Cancellieri. Grillo che insiste su Rodotà ne approfitta per sparare a zero contro i partiti. E i democratici sono stati convocati da mezz'ora da Bersani per decidere il da farsi e magari un nuovo nome. Tornano in gioco D'Alema e Prodi e l'ipotesi di eleggere il presidente dal quarto scrutinio in poi quando si abbasserà il quorum. Alla faccia del senso di responsabilità di questa classe politica nel capire le istanze del Paese e l'urgenza di fare in fretta, di non perdere tempo.
Una parte dei magnifici grandi elettori sta addirittura pensando di rinviare a domani la quarta votazione, visto che non si è capaci di trovare la quadra del cerchio. Comunque a prescindere da come andrà a finire, nel fine settimana il successore di Napolitano lo avremo, ma quello che è accaduto non si puo' dire una bella pagina di politica, un bel segnale di cambiamento.

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