Il presidente della Repubblica è sempre Napolitano. I
grandi elettori non sono stati capaci di
trovare e votare un successore per il Colle.
E quindi più per necessità che per volontà si sono presentati con il
cappello in mano e hanno implorato Napolitano di disfare gli scatoloni e
accettare un altro mandato. Una scelta che sancisce il fallimento della politica, di
questi politici. Anche se viene fatta passare come un atto di grande livello.
Solo dalla parte del Quirinale può essere vista come una decisione di
generosità e un dovere verso questo Paese.
La verità è che dopo aver immolato Marini e aver
impallinato Prodi i partiti, in particolare il Pd che si letteralmente
spappolato, non sapevano che pesci pigliare e come uscirne. Allora, hanno
pensato di chiedere aiuto all'unico personaggio credibile consegnandogli le
chiavi dell'Italia.
E ora che succede? Sicuramente Napolitano vuole la
disponibilità di tutti senza condizioni e
darà un governo al Paese a sua immagine e somiglianza. Quindi un governo
forte, di salvezza nazionale che lavori da subito, visto che sono passati due
mesi dalle elezioni, al programma dei saggi. L'augurio e' che il presidente non
si lasci imprigionare dai veti dei signori del parlamento, che soprattutto
faccia capire che la ricreazione è finita, che l'irresponsabilità venga messa
da parte.
A rimetterci di più, in modo profondo e forse
irreversibile, da questa storia è il Partito democratico che ha confermato
l'esistenza al suo interno di una guerra tra bande e di un bel numero di
traditori. I vertici, da Bersani e Bindi, sono dimissionari e in queste ore
decideranno il da farsi. Di sicuro questi signori hanno rimediato una brutta,
bruttissima figura, firmando insieme agli altri una misera pagina della nostra
vita politica.
Nessun commento:
Posta un commento