Il Punto del direttore del 22 aprile 2012
Sei punti
fissi come macigni in un documento scritto con chiarezza. Come se fossero dei
paletti, ben piantati, da cui far dipendere qualsiasi mossa nel futuro,
prossimo o venturo. Quasi un percorso tracciato per stabilire la rotta ma anche
per evitare errori del recente passato, tipo alzate d’ingegno o battute sopra e
sotto le righe.
Lo hanno
costruito i segretari regionali e i presidenti dei gruppi consiliari della
maggioranza di centrosinistra in Regione. Quindi il gotha della politica umbra.
Bene, allora vediamo i contenuti.
Il quinto
punto ribadisce l’alleanza di centrosinistra e allontana lo spauracchio del
governo delle larghe intese. E anche quello del loden. Del resto secondo le
previsioni metereologiche da fine mese la primavera dovrebbe fare il suo
ingresso alla grande, quindi via negli armadi tutti i cappotti.
E veniamo al
sesto punto, quello più incadescente, quello che ha scatenato e continua a
scatenare polemiche, quello che riguarda le vicende giudiziarie in corso. E’
stato stabilito finalmente un punto a capo. Che dice in sostanza questo: fermo
restando le decisioni dei singoli, in caso di rinvio a giudizio per gravi
ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione è opportuno farsi da parte.
Tradotto dal politichese vuol dire che se e quando i vari indagati, a tutti i
livelli, sono mandati davanti al giudice per il processo devono dimettersi
dall’incarico istituzionale coperto. Una decisione questa che segna uno
spartiacque nell’ambito del centrosinistra. E per questo è la benvenuta, almeno
fa un po' di luce rispetto alla confusione imperante fino a ieri. Commentarla
nel merito sarebbe troppo dispendioso in termini di spazio perché ci porterebbe
a fare un discorso su garantismo e giustizialismo, quindi tanto vale fermarsi
qui e dare un giudizio approssimativo legato solo all’aver sfornato il
documento. Comunque per vedere se questo accordo tra le parti sarà
rispettato o meno non resta che attendere le novità che arriveranno dai palazzi
di giustizia. Insomma pare che il centrosinistra abbia ritrovato il bandolo
della matassa, dopo una verifica impegnativa e soprattutto non più rinviabile
pena lo sfilacciamento ulteriore di qualche alleato. Quanto durerà la pace e' un'incognita anche perché il problema della
tenuta non dipende soltanto dai partner ma anche dai malumori dentro il Pd, che
e' il partito di maggioranza relativo, sempre più assillato dalle correnti che
pero' non si chiamano così ma associazioni e provato dalle fibrillazioni dovute
alla mancata amalgama tra l'anima diessina e l'area Margherita. In più ci
aggiungiamo la campagna elettorale nei nove comuni umbri per il rinnovo dei
sindaci e dei consigli comunali il 6 e il 7 maggio prossimi. E all'orizzonte,
neppure tanto lontano, anche le elezioni politiche con tutti i colpi di scena
che sono annunciati dentro i partiti. Insomma la politica umbra si appresta a
vivere una stagione movimentata. Speriamo che sia anche foriera di risultati
positivi per il bene comune.
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