mercoledì 30 maggio 2012

L'isola felice che non c'è più


Editoriale Radio Onda Libera del 10 maggio 2012

Un altro fatto di cronaca nera a distanza di 24 ore. Questa volta è accaduto a Foligno, davanti a un bar in viale Firenze. Una sparatoria con 4 o forse 5 colpi di pistola, è caccia alla banda, probabilmente stranieri, che si è data alla fuga dopo aver terrorizzato i clienti del bar.
Pare che all'origine di tutto ci sia stata una rissa, con urla e spintoni, poi gli spari e il fuggi fuggi. Indagini a tutto campo per capire cosa è successo.
Intanto per il far west di martedi nel centro storico di Perugia sono stati effettuati i primi arrestati. Come sapete nel capoluogo si è scatenata una rissa tra bande rivali, una di tunisini, l'altra di albanesi per motivi di droga, e c'è stato anche un ferito preso a  coltellate e a bottigliate in testa.  Questi stranieri in un'ora di follia si sono resi protagonisti di gesti di una violenza inaudita colpendo tutto ciò che capitava sulla loro strada.
Le reazioni da parte della città e delle istituzioni alla guerriglia avvenuta nel cuore della città sono state durissime, il sindaco Boccali ha sollecitato e promesso il pugno di ferro, il questore ha assicurato che i controlli saranno intensificati.
Speriamo che sia veramente così.
Perché Perugia fa paura, in mano agli spacciatori e alle bande di criminali che si spartiscono il mercato. Ma forse è più giusto dire che l'Umbria fa paura, che non è più l'isola felice di una volta visto anche quello che accaduto a Foligno.
Da anni il problema della sicurezza è stato sottovalutato, minimizzato, addirittura negato. Intanto l'escalation di criminalità aumentava soprattutto legata alla droga. E la gente denunciava il peggioramento della qualità della vita, abbandonava il centro sempre più in mano agli spacciatori, mentre le forze dell'ordine facevano quello che potevano con gli scarsi mezzi a disposizione, e gli amministratori facevano spallucce come se la cosa non li riguardasse più di tanto.
Ora che la situazione è sull'orlo di un precipizio è necessario fare qualcosa, intervenire seriamente con misure repressive e poi politiche sociali adeguati. Perchè il diritto alla sicurezza non è esclusivo di qualcuno, non appartiene alla destra o alla sinistra o al centro, va garantito a tutti i cittadini.




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