Editoriale Radio Onda Libera del 10 maggio 2012
Un altro fatto di cronaca nera a distanza di 24 ore.
Questa volta è accaduto a Foligno, davanti a un bar in viale Firenze. Una sparatoria
con 4 o forse 5 colpi di pistola, è caccia alla banda, probabilmente
stranieri, che si è data alla fuga dopo aver terrorizzato i clienti del bar.
Pare che all'origine di tutto ci sia stata una rissa, con
urla e spintoni, poi gli spari e il fuggi fuggi. Indagini a tutto campo per
capire cosa è successo.
Le reazioni da parte della città e delle istituzioni alla
guerriglia avvenuta nel cuore della città sono state durissime, il sindaco Boccali ha sollecitato e promesso il
pugno di ferro, il questore ha assicurato che i controlli saranno intensificati.
Speriamo che sia veramente così.
Perché Perugia fa paura, in mano agli spacciatori e alle
bande di criminali che si spartiscono il mercato. Ma forse è più giusto dire
che l'Umbria fa paura, che non è più l'isola felice di una volta visto anche
quello che accaduto a Foligno.
Da anni il problema della sicurezza è stato
sottovalutato, minimizzato, addirittura negato. Intanto l'escalation di
criminalità aumentava soprattutto legata alla droga. E la gente denunciava il
peggioramento della qualità della vita, abbandonava il centro sempre più in
mano agli spacciatori, mentre le forze dell'ordine facevano quello che potevano
con gli scarsi mezzi a disposizione, e gli amministratori facevano spallucce
come se la cosa non li riguardasse più di tanto.
Ora che la situazione è sull'orlo di un precipizio è
necessario fare qualcosa, intervenire seriamente con misure repressive e poi
politiche sociali adeguati. Perchè il diritto alla sicurezza non è esclusivo
di qualcuno, non appartiene alla destra o alla sinistra o al centro, va
garantito a tutti i cittadini.
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