domenica 20 maggio 2012

In rete le atrocità sugli animali

Editoriale Radio Onda Libera del 24 aprile 2012



Una notizia incredibile. Una donna nuda e in tacchi a spillo uccideva pulcini, conigli e altri piccoli animali, il tutto veniva filmato e le immagini venivano caricate sul web, su riti specializzati nel cosidetto crush fetish. La donna è stata condannata a 4 mesi
L'episodio è di una crudeltà e di una perversione senza limiti. E la condanna pare che sia la prima di questo genere in Italia. Ed è stata possibile grazie alla denuncia della Lav (la lega anti vivisezione). Le indagini sono partite nel 2006 perchè sulla rete furono rintracciati i video di queste uccisioni e e segnalati alla polizia postale.
Il fatto ha più risvolti e induce a più considerazioni, il primo naturalmente di indignazione per l'atrocità di gesti disumani contro animali di piccola taglia fino a provocarne la morte e filmarne l'agonia. Poi il mettere in rete, o meglio nei sotterranei della rete, le immagini di tali filmati in una categoria, il crush movie, addirittura dove si caricano immagini violente e che registra una mole sconsiderata di appassionati.
Le immagini sono vomitevoli, si fatica a reggerne la visione - ha detto chi le ha viste aggiungendo che "finalmente per le vittime di tanta crudeltà è stato compiuto un passo in avanti per rendere loro giustizia, portando alla ribalta un fenomeno ancora troppo sommerso". Va ricordato che dal 2010 l'uccisione di animali è un reato.
Ma a parte questi dettagli, vale la pena soffermarsi sul web, sulla rete di internet e soprattutto sui suoi pericoli. Sicuramente internet e gli sviluppi della tecnologia multimediale ci hanno cambiato la vita, il modo di comunicare e relazionarci perché riusciamo a trasmettere in modo immediato le nostre informazioni e su internet troviamo una mole gigantesca di notizie, di informazioni appunto. Ma troviamo anche tanta spazzatura, tante notizie errate e incomplete, tanti video come in questo caso diseducativi. Sarebbe il caso di porsi qualche interrogativo su questo mare magnum di informazione selvaggia e senza vincoli. Lungi da noi di pensare a qualche forma di censura, questo apparteneva un altro periodo storico, ma indubbiamente la rete non può favorire o addirittura istigare ai reati. 

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