Editoriale Radio Onda Libera dell'11 maggio 2012
Parliamo ancora politica perché a bocce ferme va analizzato il fenomeno
Grillo e l'effetto che ha prodotto nelle urne. Ovviamente da lunedì sera, dopo
lo scrutinio, i commenti post elezioni si sono sprecati. Tutti a giudicare il
movimento 5 stelle, tutti a dire che è un voto di pancia, di reazione alla
crisi, di protesta, di rottura.
Di sicuro a nostro avviso è un voto contro i partiti,
contro questi partiti, tutti nessuno escluso, di destra o sinistra o centro, al
di là del risultato ottenuto in termini percentuali. Quindi i consensi ai
grillini, al movimento del comico genovese, sono chiarissimi e trasparenti.
Sono quelli di chi vuole liberarsi della partitocrazia.
Sicuramente che il cambiamento, un cambiamento è
possibile. E ciò ricorda quello che successe dopo tangentopoli, diciotto anni
fa, quando il vuoto della politica e la scarsissima credibilità dei partiti
furono occupati da berlusconi.
Ora che è passata la stagione del cavaliere e del
berlusconismo, e la situazione del paese è ancora più difficile perché oltre
alla disintegrazione dei partiti sta vivendo una crisi economica profonda, la
certezza è quella di un'esigenza di cambiamento. Quale cambiamento, se può
essere rappresentato da Grillo, questo per ora non credo sia dato sapere. Di
sicuro il processo è avviato, di sicuro i cittadini non credono più in questi
partiti che pare non abbia o e non vogliano rinnovarsi, di sicuro dalle urne è
venuta fuori la rottura, la discontinuità con il passato. Quindi il cambiamento è più vicino, più a
portata di mano. E fanno sorridere i
tentativi di alleanze di alcuni partiti proprio con i grillini. Non hanno
ancora capito che Grillo non è, per ora, uno di loro. Perché è il primo
nemico dei partiti, sta vincendo perché è contro i partiti. Allearsi con loro
significa mettersi sullo stesso piano, quindi confondersi, quindi cambiare
pelle.
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