mercoledì 30 maggio 2012

Il voto a Grillo, contro i partiti


Editoriale Radio Onda Libera dell'11 maggio 2012

Parliamo ancora politica perché a bocce ferme va analizzato il fenomeno Grillo e l'effetto che ha prodotto nelle urne. Ovviamente da lunedì sera, dopo lo scrutinio, i commenti post elezioni si sono sprecati. Tutti a giudicare il movimento 5 stelle, tutti a dire che è un voto di pancia, di reazione alla crisi, di protesta, di rottura.
Di sicuro a nostro avviso è un voto contro i partiti, contro questi partiti, tutti nessuno escluso, di destra o sinistra o centro, al di là del risultato ottenuto in termini percentuali. Quindi i consensi ai grillini, al movimento del comico genovese, sono chiarissimi e trasparenti. Sono quelli di chi vuole liberarsi della partitocrazia.
E se si sommano i voti degli astenuti,  di Grillo e delle tante liste civiche si scopre che formano la maggioranza del Paese. Ma cosa vuol dire la così tanta fiducia riposta in Grillo?
Sicuramente che il cambiamento, un cambiamento è possibile. E ciò ricorda quello che successe dopo tangentopoli, diciotto anni fa, quando il vuoto della politica e la scarsissima credibilità dei partiti furono occupati da berlusconi.
Ora che è passata la stagione del cavaliere e del berlusconismo, e la situazione del paese è ancora più difficile perché oltre alla disintegrazione dei partiti sta vivendo una crisi economica profonda, la certezza è quella di un'esigenza di cambiamento. Quale cambiamento, se può essere rappresentato da Grillo, questo per ora non credo sia dato sapere. Di sicuro il processo è avviato, di sicuro i cittadini non credono più in questi partiti che pare non abbia o e non vogliano rinnovarsi, di sicuro dalle urne è venuta fuori la rottura, la discontinuità con il passato. Quindi il cambiamento è più vicino, più a portata di mano.  E fanno sorridere i tentativi di alleanze di alcuni partiti proprio con i grillini. Non hanno ancora capito che Grillo non è, per ora, uno di loro. Perché è il primo nemico dei partiti, sta vincendo perché è contro i partiti. Allearsi con loro significa mettersi sullo stesso piano, quindi confondersi, quindi cambiare pelle. 

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