Editoriale Radio Onda Libera del 1 maggio 2012
La montagna ha partorito il topolino. Il governo ha
presentato il piano. La filosofia è sempre la stessa. Si colpisce tutto,
tranne gli sprechi e i privilegi della
classe politica.
La riduzione della spesa pubblica secondo il piano del
governo porterà a un risparmio di 4 miliardi di euro e poco più. Non è
scongiurato l'aumento dell'Iva in autunno, eppure quest'ultima operazione era
stata annunciata per evitare proprio i due punti in più dell'imposta che farà
crollare ulteriormente i consumi.
E i tagli toccheranno settori strategici come scuola,
sicurezza e stato sociale.
Ma la riduzione della politica, quella no, quella
per l'ennesima volta non viene toccata. In più per fare bene quanto annunciato il governo dei
tecnici chiama altri tecnici come consulenti.
La situazione è veramente critica ed è doveroso
ricordarlo in un giorno come il primo maggio in cui si celebra il lavoro,
lavoro che manca per le giovani generazioni, lavoro che non c'è più perché le
aziende chiudono, lavoro che non si crea perché gli imprenditori non investono,
lavoro che è diventato solo precario e non garantisce un futuro a nessuno.
Proprio nella giornata dedicata al lavoro vanno ricordate
le tante persone che sopraffatte dalla disperazione e dalla vergogna si tolgono
la vita a causa della crisi. Una volta si parlava di morti bianche, di
infortuni sul lavoro e di vittime del lavoro e si invocava la prevenzione. Oggi
la cronaca impone di parlare purtroppo di imprenditori, di dipendenti
licenziati, di cassaintegrati, di disoccupati, che decidono di suicidarsi per
colpa del lavoro. E di fronte a ciò, questa è la cosa più terribile, non si sa che cosa fare per impedire altre
vite spezzate. Con il rischio che l'escalation aumenti.
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