Editoriale Radio Onda Libera del 15 maggio 2012
Il costo della politica. La notizia è che ogni cittadino
spende 2.849 euro per i dipendenti pubblici. Ma la notizia dentro la notizia è che la produttività è in calo. Ciò vuol dire che c'è veramente qualcosa che
non funziona.
Allora, se si misura il costo degli stipendi pubblici in
rapporto ai cittadini, noi italiani spendiamo decisamente più dei tedeschi, dei
greci e degli spagnoli. Per la verità va detto che ci sono Paesi anche più
generosi dell'Italia, Per esempio il Regno Unito (3.118) e l'Olanda (3.557) e
la Francia (4.001).
La colpa? L'assenza della meritocrazia.
E proprio il recupero di certi valori, come appunto la
meritocrazia, la competenza, la professionalità dovrebbe essere la linea guida,
la parola d'ordine per fronteggiare questo momento di crisi e forgiare la
classe dirigente del domani.
La rivoluzione avviata dal ministro Brunetta non dovrebbe
fermarsi, il successore Patroni Griffi dovrebbe continuare, del resto era suo
capo di gabinetto quindi ne ha condiviso la filosofia. Ma la corte dei conti
non ne è convinta visti gli ultimi accordi tra governo, regioni, province,
comuni e sindacati. I dipendenti pubblici in Italia a fine 2010 erano tre
milioni 458 mila 857. Ovviamente non dappertutto manca il merito, è sempre
sbagliato fare di tutta l'erba un fascio, ma è auspicabile che un governo di
tecnici, di professori faccia della meritocrazia un cavallo di battaglia,
un fatto etico.
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