giovedì 26 aprile 2012

Disoccupati e scoraggiati


Editoriale Radio Onda Libera del 20 aprile 2012

In Italia cresce l'allarme inattivi e scoraggiati. Lo rivela un rapporto dell'Istat. Sono 3 milioni le persone senza lavoro, cioè che non cercano un impiego ma sono disponibili a fare qualcosa. E sono il triplo rispetto al resto d'Europa.
Tra questi è stato definito anche un altro categoria, quella degli scoraggiati, il 43% (circa 1,2 milioni di unità) dichiara di non aver cercato un impiego perché convinto di non riuscire a trovarlo.
Per completare i dati, i disoccupati risultano pari a più del doppio di questi inattivi. Quindi oltre 5 milioni.  E la differenza tra uomo i e donne resta marcata, le donne inattive corrispondono al 16,8% delle forze di lavoro femminili, a fronte del 7,9 % degli uomini. Anche in questo caso il dato è superiore da noi rispetto alla media europea.
Fin qui la scorpacciata di numeri, ora qualche riflessione è d'obbligo. Con una premessa. La situazione di crisi è profonda, le aziende chiudono i battenti, i lavoratori perdono il lavoro, gli imprenditori e gli artigiani arrivano a gesti estremi come il suicidio per la disperazione e la vergogna.
Quindi il clima di sfiducia è generale, in questo contesto le statistiche che non sono la Bibbia, ma danno il polso di quello che accade, vanno lette con attenzione. E' vero che c'è una seria emergenza lavoro, per quelli che non lo trovano e lo cercano, ma anche e sopratutto per quelli che lo perdono, a una certa età con famiglie a carico. E' altrettanto vero che va assolutamente fatta una politica a favore dell'occupazione perché la grave crisi economica può scatenare tensioni sociali fortissime, può spingere la gente a gesti inconsulti, a scendere in piazza con i forconi. Meglio pensarci per tempo e con azioni concrete. Prima che sia troppo tardi.



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