Editoriale Radio Onda Libera del 7 maggio 2012
Elezioni, le urne sono aperte in nove comuni dell'Umbria.
Sei in provincia di Perugia, 3 nel ternano. Si vota fino alle 15, poi subito lo
scrutinio.
Anche da noi l'affluenza è in linea con il resto del
paese, cioè in calo, ma in misura maggiore rispetto al dato nazionale. In
italia alle 22 aveva votato il 49 per cento, il 6 in meno rispetto alle
elezioni precedenti. In Umbria alla stessa ora aveva votato il 48, 7 contro il
57,6 delle precedenti consultazioni. Il 9 per cento in meno, un dato
inaspettato dal momento che l'Umbria si è sempre distinta per un'affluenza
maggiore rispetto alla tendenza nazionale.
Dal punto di vista politico le sfide più interessanti
sono quelle di Todi e Narni, il primo governato dal centrodestra, il secondo
dal centrosinistra, anche perché sono gli unici comuni sopra i 15 mila abitanti
dove è previsto il ballottaggio nel caso in cui nessuno dei candidati a
sindaco raggiungesse il 50 per cento dei
voti.
Le previsioni a urne aperte non sono corrette, quindi i
commenti sono rimandati a quando si conosceranno i risultati. Una riflessione
sul calo dell'affluenza invece è permessa. Sorprende il dato in negativo
perché evidentemente anche nella nostra regione spira il vento
dell'antipolitica, della scarsa fiducia e credibilità nei partiti e in chi fa
politica. Eppure da noi la massiccia partecipazione al voto era vantata con
orgoglio. Si vede che i tempi sono cambiati anche dalle parti nostre. Questo
deve indurre chi si occupa della cosa pubblica a pensare, a cercare di capire
le ragioni dell'allontanamento della gente dalla politica. Prima che sia troppo
tardi.
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