martedì 27 dicembre 2011

Un Natale senza eccessi

Editoriale Radio Onda Libera del 22 dicembre 2011

Un Natale senza eccessi, all'insegna della sobrietà, è gia tempo di recessione. In una situazione economica tra le piu dure e difficili degli ultimi decenni, la Confesercenti ha definito questo Natale last minute per i consumi. forse per i ritardi registrati nel pagamento delle tredicesime.
In un sondaggio tra consumatori e negozianti è emerso che sarà un Natale senza spese pazze, la maggior parte degli intervistati spiega che spenderà tra i 120 e i 250 euro scegliendo regali economici e utili.

Sale, rispetto agli ultimi anni, la percentuale (dal 38% al 43%) di coloro che dovranno intaccare i risparmi per fare i doni mentre solo il 2% ricorrerà a prestiti. Prestiti però che non serviranno di certo a soddisfare capricci ma magari a cambiare l’auto ormai da buttare.
Babbo Natale in recessione penserà poi meno ad amici lontani e parenti non troppo stretti: saranno loro infatti, secondo l’indagine, a risentire di più dei tagli operati dagli umbri alla voce regali. Importante, invece, è non far sentire ai più piccoli le tensioni e le preoccupazioni: per i bambini infatti si spenderà esattamente quanto si è speso negli anni scorsi.
Nel merito il 54% spiega che spenderà di meno rispetto al 2010. Anche fino al 30% in meno. Solo il 12% invece sostiene che allargherà di più i cordoni della borsa.
Cresce anche la tendenza, specialmente tra gli anziani, a regalare soldi ad un famigliare che ne ha bisogno mentre cambiano le abitudini dello shopping natalizio. Meno centri commerciali perché più caotici e dispersivi, la corsa al regalo si fa più intima e vanno per la maggiore mercatini e anche internet.
Le previsioni non sono positive, anche se i conti si faranno dopo le feste. Tra i commercianti, nove su dieci pensano che il volume di affari natalizio sarà in linea con quello dell’anno scorso o peggiore. Previsioni che fanno apparire il 62% che prevede volumi in crescita nell’ultima settimana che precede il Natale più come una speranza che come una certezza. E noi ci associamo a questa speranza. C'è bisogno di un Natale più sobrio, meno legato al consumismo, all'apparenza e più alla sostanza, alle cose essenziali.

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