giovedì 1 dicembre 2011

Aids, crescono i casi di contagio

Editoriale Radio Onda Libera del 30 novembre 2011

L'Aids perche crescono ogni anno i casi di contagio anche in Umbria anche se di questa malattia si muore di meno grazie alle nuove terapie. Nella stragrande maggioranza (69 per cento) interessano eterosessuali, soprattutto uomini sui 40 anni di livello culturale medio-alto, che però il più delle volte si sottopongono a diagnosi quando ormai la malattia è conclamata.
Sono alcuni dei dati emersi in occasione della presentazione delle iniziative in programma nella regione per la giornata mondiale contro l'Aids.

Per rilanciare la campagna di sensibilizzazione sui rischi che non riguardano più soltanto tossicodipendenti ed omosessuali ma qualsiasi persona con una attività sessuale e sulla necessità di prevenirli con rapporti protetti Federfarma Umbria e Anlaids aderiscono con una serie di iniziative all'appuntamento del primo dicembre.
Domani i farmacisti aderenti a Federfarma porteranno sul loro camice un fiocchetto rosso e consegneranno a chi entra nei loro esercizi un preservativo gratuito quale simbolo di un corretto comportamento sessuale in caso di rapporti occasionali.
Saranno anche distribuiti volantini della sezione umbra dell'Anlaids per fare comprendere l'importanza di una diagnosi precoce ed è stato organizzato uno spettacolo sabato per raccogliere fondi per finanziare progetti. 
In Umbria i pazienti in cura sono 750, con una spesa annua per i soli farmaci di 25 mila euro per ciascuno di loro. Fondi - è stato sottolineato - che in momenti di crisi potrebbero essere destinati ad altri sevizi della sanità con una maggiore attenzione alle pratiche della prevenzione e con diagnosi precoci.
Ma come spesso succede nel nostro paese di sensibilizzazione se ne parla poco o meglio se ne parla una tantum, e di Aids come di altre emergenze sociali se ne parla soltanto in occasione delle giornata nazionale. Ma chi è affetto da Aids, come di altre malattie, la combatte ogni giorno, anche gli altri 364. E come sempre capita alcune malattie le consideriamo lontane fino a quando non ci toccano personalmente o da vicino. Riflettere e magari impegnarci nel nostro piccolo è già un passo avanti.  
 

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