mercoledì 21 dicembre 2011

Il pallone sempre marcio

Editoriale Radio Onda Libera del 20 dicembre 2011

Calcio scommesse, un altro scandalo. Non è una novità, ogni tanto l'argomento torna alla ribalta occupando titoli di cronaca sui giornali e nelle tv.
Questo caso riguarda l'Umbria da vicino. E in positivo. Ecco il fatto. Duecentomila euro per truccare Cesena-Gubbio, partita di Coppa Italia giocata il 30 novembre scorso e poi finita 3-0 per i romagnoli. Tanto si sarebbe visto offrire l’eugubino Simone Farina, che ha poi denunciato il tutto rivolgendosi alle autorità sportive e poi a quelle penali, da Alessandro Zamperini, 29enne giocatore che ha militato in B e in Lega Pro ternana.

Per questo presunto giro legato al calcioscommesse, 17 le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Zamperini sarebbe uno degli organizzatori di un presunto giro di scommesse internazionali che avrebbe tentato anche di manipolare il citato match di Coppa Italia. Di fronte ai 200 mila euro però il giocatore eugubino, come detto, ha opposto un netto rifiuto.
I soldi, secondo la ricostruzione della procura, erano stati offerti per essere spartiti tra quattro giocatori. Con i duecentomila euro infatti Farina avrebbe dovuto tentare di corrompere, secondo quanto scritto dal gip nell’ordinanza, il portiere e i due difensori centrali.
A Farina, scrive ancora il gip, Zamperini «offriva in cambio, oltre al denaro, di intervenire per conto dell’organizzazione, favorendo il Gubbio in partite successive di fine campionato».
Le reazioni a Gubbio? La societa e la squadra di Gubbio sono in silenzio stampa. Vogliono pensare solo al campo e a giocare. Hanno dimostrato e di questo è giusto darne atto onestà, serietà e stile facendo emergere qualsiasi verità in proposito. 
Falsare il risultato del campo è purtroppo un brutto esempio di come non dovrebbe essere inteso lo sport. Dicevamo che periodicamente si scoprono tali giri legati sempre e soltanto a interessi economici che mortificano i valori dello sport e e sono dannosi per i giovani e in genere per chi crede nella lealtà e nella correttezza delle competizioni. Allora che fare? Sicuramente la magistratura ordinaria e sportiva deve essere dura, durissima con coloro che prove alla mano si sono resi responsabili delle accuse. C'è bisogno di pulizia, di calcio pulito, c'è bisogno si trasmettere alle nuove generazioni ideali ed esempi di onestà non di truffe. E poi non chiedetevi perché gli stadi sono deserti. 

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