mercoledì 21 dicembre 2011

Loro non hanno ucciso Meredith

Editoriale Radio Onda Libera del 16 dicembre 2011

Mille parole sul processo per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa 4 anni fa a Perugia. Perché i giudici d'appello hanno depositato le motivazioni della sentenza con cui hanno assolto con formula piena Raffaele Sollecito e Amanda Knox. Come ricorderete, i due ex fidanzati furono condannati in primi grado a 25 e 26 anni di reclusione.

Il ragionamento della Corte è stato in sintesi questo: non solo non c'erano prove ma neppure indizi per inchiodare i due giovani, nè tracce di Dna, nè arma del delitto, nè movente, nè perizie. Niente di niente, quindi non sono stati loro a commettere il delitto.
Perché  l'ordinamento "non tollera la condanna dell'innocente" scrive la Corte d'assise d'appello chiudendo le 143 pagine di motivazioni depositate ieri.
I giudici affrontano anche il riferimento a Rudy Guede che è stato definitivamente condannato a 16 anni di reclusione per aver ammazzato Meredith insieme a Raffaele e Amanda.
Nella motivazione si afferma che i risultati del dibattimento in appello "non confermano l'ipotesi del necessario concorso di più persone nel reato". Detto altrimenti non ci sono le prove, non ci sono i mattoni per costruire l'accusa, per mandare i carcere i due giovani al di là di ogni ragionevole dubbio.
Una volta esclusa la colpevolezza di Sollecito e della Knox, la Corte sottolinea che non spetta a essa "prospettare quale possa essere stato il reale svolgimento della vicenda, nè se siano state trascurate o meno altre ipotesi investigative".
Fin qui il succo delle motivazioni ma un paio di considerazioni vanno fatte. La prima è che tutti concordiamo sul fatto che se non ci sono prove non bisogna condannare, ma non è accettabile che i giudici si lavino le mani su quale è stato lo svolgimento dei fatti o se sono state sbagliate le indagini. La seconda: se l'impianto accusatorio è stato demolito vuol dire che tutto ciò che in Primo grado era ritenuto valido in secondo vale zero. Quindi hanno sbagliato le indagini, hanno sbagliato i pm, hanno sbagliato i primi giudici. La terza considerazione: l'incoerenza tra due sentenze porta a rivedere la verità processuale, quindi Rudy Guede era solo quella notte, è l'unico assassino. O forse no? Perché nessuno dice il contrario. Insomma se qualcuno si aspettava giustizia questa non c'è stata nel senso di sapere chi ha accoltellato Meredith, chi ha spezzato al vita e i sogni di una ragazza di 21 anni. Un pensiero in conclusione va alla famiglia di meredith che con una dignità incredibile ha seguito le udienze e con un dolore straziante ancora non sa perché e chi ha ucciso la loro Meredith. Questa non è giustizia. 

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