giovedì 27 luglio 2017

Vitalizi addio, era ora

Editoriale Radio Onda Libera del 25 luglio 2017
 
Mancano poche ore e la proposta di legge per tagliare i vitalizi arriverà alla camera. Il voto finale è previsto per domani e poi il passaggio al Senato per il via libera definitivo. Dopo mesi di scontri, polemiche e botta e risposta forse, il dubitativo è sempre d'obbligo, siamo arrivati alla fine, all'approvazione. Anche grazie al fatto che i 5 Stelle hanno ritirato il loro disegno di legge per convergere su quello del Pd, permettendo di accorciare ovviamente i tempi ed eliminare qualsiasi alibi.
Una trovata intelligente anche se la battaglia politica resta, nonostante sulla carta i numeri dicano che la legge dovrebbe passare con ampio margine. I sì annunciati sono infatti, quelli del Pd, dei 5 Stelle, della Lega Nord e di Fratelli d’Italia.
Ma a tenere banco, dicevamo, è soprattutto la sfida tra grillini e democratici, per chi metterà la ‘firma’ alla misura anticasta, perché tutti hanno interesse ad appuntarsi la medaglia al petto. il partito di Renzi vorrebbe portare questo provvedimento come trofeo da esibire nella prossima campagna elettorale, facendo uno sgambetto ai 5 Stelle, proprio sul loro terreno.
Il nuovo testo di legge prevede l’addio ai vitalizi dei parlamentari, con l’arrivo anche per deputati e senatori del sistema previdenziale contributivo, vigente per i dipendenti pubblici. Un sistema interamente contributivo, che sarà applicato non solo ai parlamentari in carica, ma anche a quelli che – terminato il mandato – percepiscono gli assegni vitalizi. Per avere diritto alla pensione, il parlamentare dovrà, inoltre, avere esercitato il mandato per almeno 5 anni, mentre la pensione si potrà ricevere a partire dal compimento dei 65 anni di età.
Per l’occasione domani sarà presente in Aula anche il leader Beppe Grillo, lo ha annunciato via Twitter, auspicando di finirla una volta per tutte con i privilegi per gli onorevoli perché si tratta di una questione amorale. “Stiamo ancora a parlare di vitalizi in un Paese in queste condizioni di depressione, questo è amorale. Non è immorale: io sono immorale, questo è amorale, non avere il minimo senso di moralità per questo Paese”.
Come non dargli ragione?

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