giovedì 27 luglio 2017

Le brutte figure dei politici sui social

Il punto del direttore del 23 luglio 2017
 
Succede di tutto e di più sui social. Ormai siamo diventati tutti un po' dipendenti dalla connessione che in alcuni casi si sta trasformando in una patologia la cui astinenza provoca malesseri se non vere e proprie nevrosi al pari delle crisi da droghe o farmaci.  A volte nel Far West della rete ci si permette di oltrepassare il limite del buon senso e della decenza, riuscendo a essere ineleganti e anche triviali in un colpo solo. Eppure le parole sono pietre, come diceva Levi, sia verbali che scritte. E lasciano il segno. Eccome lasciano il segno, e non solo nei confronti di chi sono dirette ma anche in coloro che leggono i post nella bacheca, che altro non è che una grande piazza virtuale.
In questa sede però non si vuole ragionare su cause ed effetti dell’uso e abuso dei social, qui si vuole esprimere un’opinione quando a passarsene sono personaggi che ricoprono un ruolo pubblico, tipo i politici. Che dovrebbero parlare con i fatti più che con i like o i tweet. Quando vogliono fare politica o attaccare gli avversari hanno mille modi e strumenti per farlo e vanno bene anche i social, ci mancherebbe altro. Del resto da quando esiste la rete siamo tutti scrittori, come quando arrivano i mondiali e ci sentiamo tutti allenatori. Ma quello che non va bene sono gli insulti via social, e di questi ognuno ne risponde in qualche modo e in qualche sede, e in particolare sono da stigmatizzare le cadute di stile. Come quelle capitate a due esponenti della nostra politica, la presidente della Regione Catiuscia Marini e l’assessore alla cultura del Comune di Assisi Eugenio Guarducci.
La prima si è intromessa in una vicenda privata per rispondere a una frase del leader della Lega Nord Matteo Salvini che in un incontro politico a Todi, città appena conquistata dal centrodestra e città natale della governatrice, aveva sostenuto un concetto abbastanza banale. E cioè visto che il centrodestra si era imposto nella città dell’ex sindaco Marini ora la coalizione lavorerà per farla diventare anche ex presidente.
La presidente ha colto la palla al balzo e ha rispedito al mittente l’auspicio dicendo che Salvini di ex se ne intende visto che su qualche settimanale di gossip era stata sparata la notizia del fatto che la sua donna lo aveva lasciato e se la intendeva con un altro.
Sui social si è scatenato il putiferio e come al solito si sono formate le tifoserie e anche a questo siamo abituati perché di fronte a un fatto clamoroso ci si spacca in due parti come una mela, tra oppositori e sostenitori, tra innocentisti e colpevolisti, tra bianchi e neri.
Certo la presidente col senno del poi, e anche del prima, quella battuta velenosa e personale se la poteva risparmiare perché è scesa a un livello greve e gratuito rispetto a un botta e risposta politico. Che c'azzeccava la frase sulla ex di Salvini? Se voleva essere una uscita simpatica, è risultata proprio il contrario, e anche becera e inopportuna.
Il secondo, sempre sui social, è stato di cattivissimo gusto. Guarducci, imprenditore ecclettico e fantasioso, da un anno è prestato alla politica, o meglio all'amministrazione di Assisi in qualità di assessore alla cultura e al turismo. Nella città di San Francesco dopo essersi inventato il fertility room per attirare turisti ha organizzato Universo Assisi, un festival raffinato. Fin qui nulla da eccepire. Se non che da qualche settimana abbiamo assistito a scenette da dilettanti allo sbaraglio con la storia delle autorizzazioni per i concerti al Mortaro, zona protetta sul Subasio. Con i soliti sostenitori e i soliti oppositori. Una parentesi è doverosa al di là di tutto: ma si organizza un evento e non ci si preoccupa di avere le carte a posto? Eppure si tratta di soldi pubblici mica chiacchiere. In una seconda puntata vedremo poi se l'obiettivo di far venire gente ad Assisi è stato raggiunto oppure no. A parte le digressioni, veniamo al fatto. Su un social una delle oppositrici ai concerti si è fatta fotografare circondata dai sassi proprio sul Mortaro. Il buon Guarducci non ha perso l’occasione e veloce come Speedy Gonzales ha twittato una frase volgare del tipo la signora così duri non l'ha mai visti riferendosi ovviamente ai sassi.
Che dire? Che pure lui se la poteva risparmiare, che poteva pensare fino a dieci prima di digitare, che se è troppo caldo in questi giorni conviene mettersi al riparo dal sole. Insomma chi amministra una regione o un comune non può permettersi certe scivolate, quando i politici perdono la bussola e non riescono a disconnettersi farebbero bene a rivolgersi a qualcuno che li aiuti, anziché combinare danni e rimediare brutte figure perché troppo presi da like, post, faccine. Andrebbero puniti, tipo un mese senza collegamenti, senza smartphone e iPad. La politica dovrebbe essere una cosa seria, altro che questo o chi, come il capogruppo del Pd in consiglio regionale Gianfranco Chiacchieroni che perde la pazienza e sbrocca con una bestemmia dentro la sede dell'assemblea legislativa. Della serie ridateci i politici della prima Repubblica perché si stava meglio quando si stava peggio.
anna.mossuto@gruppocorriere.it
www.annamossuto.it

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