giovedì 13 luglio 2017

Il cavaliere, Romizi
e il piano per il voto

Il punto del direttore del 10 luglio 2017
 
Basta un attimo e la politica si anima, si ipotizzano scenari e alleanze, ma soprattutto si mette in moto il toto candidature pensando alle scadenze elettorali. A partire dalle politiche che si terranno nella prossima primavera e per le quali sono già cominciate le manovre, tra chi coltiva sogni di gloria e cerca sponsor e chi si fa due ragionamenti e pensa ad altro.
Questa la premessa. Ora la notizia che arriva direttamente da Palazzo Grazioli, durante una cena con l’editore di questo Gruppo, i direttori di Libero Feltri, Il Tempo Chiocci, Ciociaria e Latina Oggi Pizzuti e chi scrive, dalla voce del Cavaliere Berlusconi che con la consueta energia e la solita passione sta lavorando al programma elettorale i cui punti chiave sono fin troppo chiari e concreti (flat tax al 20%, via bollo auto, pensione a mille euro per le casalinghe, partito animalista, più sicurezza nelle città, meno immigrati e più rispetto dall’Europa a costo di minacciare l’Italexit).
La notizia che spaventa tutti i forzisti risponde al concetto di cambiamento. La squadra la sta scegliendo direttamente lui e vuole solo facce nuove perché la gente non nep uò più di questi professionisti della politica. Insomma l'imperativo è svecchiare, ringiovanire, cambiare appunto. E tra queste facce esaminate c’è anche quella del sindaco di Perugia Andrea Romizi per il suo modo cortese e mai aggressivo di porsi ma soprattutto perché è un giovane amministratore che ha avuto il merito, non indifferente, di strappare tre anni fa Palazzo dei Priori ai post comunisti. Allora, Romizi piace a Berlusconi che gli ha chiesto esplicitamente di entrare a far parte della squadra ma il sindaco ha risposto che preferirebbe continuare a fare il suo lavoro: “Andrea Romizi è uno dei volti nuovi che possono rappresentare Forza Italia, ne sto incontrando tanti in giro per conoscerli e mi permetto di dare loro dei consigli, dei suggerimenti anche su come affrontare gli avversari nei confronti pubblici. Ma Andrea mi ha espresso qualche perplessità perché vorrebbe continuare a guidare Perugia. Vedremo...” Ma il no di Romizi è definitivo? O Berlusconi cercherà con l’arte della persuasione di convincerlo a scendere in campo e correre per il Parlamento? È ancora presto per saperlo ma di sicuro Romizi rappresenta un punto fermo nello scacchiere forzista umbro e dalla sua decisione dipenderanno gli appetiti e i desiderata degli altri. Certo se il sindaco si candiderà sarà la punta di diamante e insieme a lui è sicuro il posto anche per la coordinatrice regionale Catia Polidori a cui spetta di diritto correre in Umbria. Ma per l’altro parlamentare Pietro Laffranco la situazione si fa critica anche se la candidatura non pare a rischio. Questa è l'ipotesi A. Da ciò si desume che per tutti gli altri aspiranti non ci sarà come si suol dire trippa per gatti. E il riferimento è a qualche consigliere regionale, presente e passato, tipo Raffaele Nevi e Fiammetta Modena, oppure a qualche altro sindaco che ha da poco terminato il mandato o lo terminerà a breve, tipo Alvaro Verbena di Deruta e Marcello Nasini di Torgiano. Ma c'è anche l’ipotesi B e cioè che Romizi esprima il gran rifiuto e voglia continuare la sindacatura fino al 2019 per poi riprovarci, resistendo così alle tentazioni e alle lusinghe del Cavaliere di Arcore. E a questo punto i giochi si faranno apertissimi e a provarci potranno cimentarsi in tanti. Certo una cosa sarà strappare la candidatura, altra cosa sarà essere eletti e questo come sappiamo dipenderà anche dalla legge elettorale con cui si andrà a votare.
Di sicuro con il movimentismo di Berlusconi che sta lavorando alacremente sul programma e sulla squadra c’è molta agitazione, c’è una corsa a riposizionarsi e a farsi vedere in prima fila, perché considerati gli ultimi risultati e viste le condizioni degli altri partiti Forza Italia è tornata veramente appetibile anche in Umbria dove sono ben 20 i comuni governati dal centrodestra e nella coalizione si sa che gli azzurri fanno la parte del leone.
Insomma la campagna elettorale sta entrando nel vivo anche se mancano un po’ di mesi e in questo periodo si stanno facendo le prove di tutto, si fanno scommesse e si lanciano premier. A proposito di quest’ultimo punto, Berlusconi facendo il nome di Sergio Marchionne ha sparigliato le carte, costringendo tutti ad andargli dietro a livello di reazioni e commenti. Un maestro in questo, tanto di cappello.

anna.mossuto@gruppocorriere.it

Nessun commento:

Posta un commento