giovedì 13 luglio 2017

Viaggi della speranza per il lavoro

Editoriale Radio Onda Libera del 12 luglio 2017
 
oggi parliamo di lavoro, o meglio il lavoro che non c'è. E dei viaggi della speranza. Una volta venivano chiamati così perché si andava in pellegrinaggio nei santuari a chiedere qualche grazia. Oggi si possono definire così i viaggi dei tanti giovani e meno giovani aspiranti a un posto che si presentano per fare un concorso. Come l'ultimo a Genova dove si sono presentati in 12mila per duecento posti da infermiere. Per la verità si trattava di una preselezione che ridurrà di un terzo i partecipanti.Alla Fiera di Genova sono arrivati da tutt'Italia, dal Sud soprattutto ma non solo. La prova consisteva nel riuscire a rispondere nel modo giusto alle 45 domande di logica e cultura generale del test. Tempo massimo 45 minuti.
A questa sfida è legato il sogno dei partecipanti, ma non è l'unico concorso con migliaia di aspiranti. Ce ne sono parecchi, e sempre con numeri stratosferici. L'ultimo, in 85mila per 45 posti da vice assistente in B
anca d'Italia. Una cifra impressionante di partecipanti, una cifra che, come quella di Genova per gli infermieri, deve far riflettere perché fa percepire, toccare con mano quanta fame di lavoro ci sia in giro, quanti giovani e meno giovani - ricordiamolo che a partecipare sono anche quelli più grandi - sognano un posto sicuro e accettano di fare tutto, anche prove a concorsi infiniti. E questa è un altra cosa che succede spesso in Italia, tra ricorsi e controricorsi i tempi sono lunghissimi.
E a partecipare comunque in questi viaggi della speranza sono ragazzi e ragazze che arrivano da ogni parte d'Italia, si potrebbe quasi quasi coniare una definizione, quella di turismo concorsuale, così tanto per dare l'idea dello spostamento in massa per inseguire un sogno, una speranza.
Insomma il tema del lavoro è la priorità delle priorità. Fare seriamente qualcosa non è mai troppo tardi.

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