lunedì 17 luglio 2017

A Terni fa scuola la cattiva politica

Il punto del direttore del 16 luglio 2017
 
Esiste la buona politica ed esiste la cattiva politica. La prima è merce rara, la seconda è più diffusa e radicata. Appartiene alla seconda specie quella che sta andando in scena a Terni dove la classe dirigente, o quanto meno la maggioranza di essa, con un atteggiamento discutibile continua imperterrita a fare finta di niente.Eppure da qualche mese l'amministrazione comunale è nell’occhio del ciclone per un’inchiesta della magistratura che ha portato ad arresti eccellenti, tra cui il sindaco, con accuse pesanti come macigni e per debiti giganteschi di decine e decine di milioni di euro.
L'ennesimo fatto arriva dalla Corte dei conti che boccia senza mezzi termini il piano di riequilibrio del Comune, dopo il parere del ministero dell'Interno che parlava di non conformità delle proposte pluriennali per raddrizzare il bilancio di Palazzo Spada.
Di fronte a questa bocciatura la politica che fa? La maggioranza, o almeno una parte di essa, con in testa il primo cittadino parla di ricorso, le minoranze sono scatenate e chiedono le dimissioni di tutti.
Il sindaco Leopoldo Di Girolamo tentenna, resiste, frena, prende tempo, rinvia ogni decisione e ripiomba nella sindrome dello smemorato di Collegno.
Perché proprio lui dopo la revoca dei domiciliari e il ritorno in aula consiliare aveva annunciato che si sarebbe fatto da parte dopo il riequilibrio. Riequilibrio che è stato sonoramente bocciato dalla magistratura contabile.
La situazione è paradossale e al di là delle inchieste delle autorità giudiziarie, che attengono a livelli squisitamente processuali, quello che va sottolineato è l’aspetto politico della vicenda. Perché in questa storia ci stanno rimettendo la faccia non solo il povero sindaco ma anche gli apicali della Regione e i vertici del Pd.
Il tutto a scapito di una città che pare quasi narcotizzata dagli scandali e indaffarata a sopravvivere anche al caldo micidiale di questi giorni.
Servirebbe un sussulto di orgoglio, accompagnato dalla coerenza, dal buon senso e da un po’ di umiltà, per resettare il quadro e provare a ricominciare, ridando magari la parola ai ternani.
Fanno sperare in questa direzione le parole del Pd locale secondo cui è necessaria una riflessione. Era ora, anche se le perplessità in merito abbondano per manifeste incapacità.
Vivaddio ma cosa deve succedere di altro in una città rispetto a quello che è accaduto a Terni? E cioè un sindaco arrestato e quasi tutta la giunta indagata per reati attinenti appalti pubblici, quindi l’attività amministrativa, e per di più anche la bocciatura della gestione economica del municipio?
E’ evidente che qualcosa non funziona, che la politica non sta facendo il suo dovere, che chi ha la responsabilità del partito a tutti i livelli non è adeguato al ruolo.
Basterebbe un pizzico di umiltà per ammettere che qualche errore è stato commesso, anziché peritarsi in costruzioni di ipotetici complotti che trovano il tempo che trovano nel campo delle dietrologie.
Qui, nel secondo capoluogo della regione, sta avvenendo qualcosa di terribilmente grave ai danni di una comunità e il tutto si sta consumando al netto delle lotte intestine dentro il Pd. Sul tavolo ci sono fatti gravi che attengono alla cosa pubblica, minimizzarli o ignorarli significa essere due volte colpevoli, significa perpetuare con il senso dell'impunità e della faccia tosta in disprezzo a ogni senso di responsabilità.
Le opposizioni stanno facendo il loro dovere, sbraitano e ci vanno giù con l’accetta, se non fosse per il caldo infernale salirebbero sul tetto di Palazzo Spada per rendere la protesta più eclatante.
Ma forse non servirebbe a nulla perché i protagonisti di questa brutta storia sembrano attaccati col bostik alle poltrone e così facendo stanno scrivendo un’altra, l’ennesima, brutta pagina della storia ternana e umbra.
Prima o poi qualcuno, segretario regionale se ci sei batti un colpo, avrà il coraggio e la decenza di ridare dignità ai cittadini di Terni che non si meritano affatto questa cattiva politica?

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